La freschezza che lascia Norah Jones nell’esecuzione di brani come Chasing Pirates, Even Though e Light As A Feather – esattamente prima seconda e terza traccia – è un cammino liberatorio a livello creativo.
Young Blood e I Wouldn’t Need You sono canzoni che hanno il dono di riuscire a rievocare un universo musicale incantevole con semplici note.
Waiting, It’s Gonna Be e You’ve Ruined Me sono tracce che sfiorano il terreno della musica più rock: chitarre elettriche suonano all’unisono, la voce di Norah Jones è graffiante, accattivante, sensuale, perfetta.
La strumentazione dei brani Back To Manhattan e Stuck ci trascina invece in un “semi blues jazz”, dove la voce della cantante è quasi onirica, l’atmosfera della musica particolare e l’ambientazione quasi notturna e per questo ricca di fascino.
December e Tell Yer Mama hanno un’ossatura dolce, quasi tenera, con un’ottima pulizia del suono. December rievoca la gioia natalizia, dove la musica è basata solo su una tenera chitarra che accompagna la voce dell’artista, mentre Tell Yer Mama è una canzone che rende proprio onore alle corde vocali di Norah Jones: voce a tratti ruvida, a tratti delicata e aggrazziata quanto basta per renderla unica.
Man Of The Hour chiude il disco The Fall: per l’ultimo pezzo del cd troviamo una Jones spiccatamente spiritosa; Man Of The Hour è una soffusa ballata in chiave acustica, dove non si può nascondere l’interpretazione perfetta e la classe immensa di questa grande cantante.
In sostanza The Fall è un disco appetibile, costantemente in bilico tra dolcezza e classe, nel senso più stretto del termine The Fall di Norah Jones profuma di arte quella con la A maiuscola.
Punteggio: 8