È universalmente considerato il disco simbolo del grunge, ultimo vero album spartiacque nella storia del rock. A poco più di 30 anni dalla sua pubblicazione nel 1991, il documentario “Nirvana. Nevermind Classic Albums” in onda giovedì 17 febbraio alle 23.50 su Rai 5, racconta l’album leggendario che ancora oggi conserva intatta la forza travolgente e lirica che portò al successo internazionale il tormentato Kurt Cobain e i suoi Nirvana.
Al primo ascolto David Fricke, critico musicale e già direttore editoriale della rivista Rolling Stone, disse: “Non è il suono del passato. Non è il suono del futuro. È semplicemente magnifico.” Attraverso filmati inediti della band sul palco e in sala d’incisione, la narrazione di Dave Grohl (batteria), Krist Novoselic (basso) e Butch Vig (produzione), questo film traccia la genesi dell’album.
I meriti puramente musicali dei Nirvana sono spesso sottovalutati dalla riduzione di Kurt Cobain a idolo generazionale, e l’opera della band messa in ombra dal tragico suicidio di Cobain. Ascoltare Nevermind senza il sensazionalismo che circonda ancora oggi il personaggio Kurt Cobain suscita ancora emozioni forti, quasi fisiche. Perché Nevermind è molto più di un disco. È uno stato d’animo.