Morgan è fuori anche da Amici, a conferma del suo rapporto complicato con il mondo della tv e in particolare con i talent show. Sabato scorso avevamo assistito a un duro scontro tra l’artista e il giovane pubblico, al quale lui si è rivolto con appellativi non propriamente lusinghieri e soprattutto consoni a un programma in prima serata, seguito in particolare da famiglie e adolescenti. Pare poi che non corresse buon sangue tra lui e i ragazzi della squadra di cui era coach, i Bianchi, quindi in fondo sapevamo che prima o poi la bomba sarebbe scoppiata.
Infatti ieri è arrivata la conferma direttamente da Maria De Filippi: “Sono purtroppo costretta a confermare le voci che annunciano l’uscita di Morgan da Amici. È vero e lo considero un mio fallimento. Considero Morgan un artista a tutti gli effetti, un uomo pieno di cultura, pieno di ironia e di doppifondi (perché contengono tutto e il suo contrario), di conoscenza e di esperienza. È un musicista e sa tanto di musica, doti eccezionali per ricoprire, credevo, il ruolo di Coach capitanando una delle due squadre che si fronteggiano durante la fase serale di Amici. E ho sbagliato. Non nel riconoscergli queste prerogative perché le ha, ma perché ho creduto che potessero bastare, non valutando che avrebbe anche dovuto ricoprire un altro aspetto purtroppo altrettanto necessario: corrispondere alle esigenze dei ragazzi. Creare quel legame che porti i ragazzi in gara, a credere nel loro coach; far si che i ragazzi gli riconoscano le capacità di guida e di crescita come è giusto che sia in ogni rapporto costruttivo e mai impositivo. Questo non è successo. Anzi purtroppo è successo l’esatto contrario. La squadra che Morgan ha capitanato è composta attualmente da quattro partecipanti e tre di loro hanno chiesto a noi una soluzione immediata, disposti – uno di loro con certezza – anche a lasciare il programma pur di non dover più avere obbligatoriamente Morgan come coach. Si sono sentiti non compresi, mai esaltati non nelle loro doti perché non sanno nemmeno se le hanno, ma nello spirito di entusiasmo inteso come tensione positiva, e di fiducia con cui si vorrebbe e dovrebbe affrontare il palco del serale e la gara. Amici è e vuole rimanere un programma che racconta al pubblico le vicende di alcuni ragazzi che hanno talento e che sperano di vederlo riconosciuto da chi fuori dal programma, potrà offrire loro un’occasione di far diventare quel che sognano, realtà. E io questo non posso tradirlo”.
E specifica: “Dato lo stato dei fatti, e non volendo perdere una risorsa come Morgan, ho proposto ai ragazzi e a lui stesso, che la sua figura potesse rimanere a fare quello che spesso lui mi ha ricordato essere la miglior espressione di se: fare musica e parlare di musica. Svincolando lui dagli obblighi degli schemi che invece purtroppo servono a far andare avanti la macchina organizzativa. E svincolando loro, i ragazzi, dalla regola che vuole che il coach decida in accordo con la produzione, i brani da assegnare, i brani da schierare e le scelte di chi, in caso di perdita di partita, debba affrontare il ballottaggio e poi magari anche l’abbandono del programma. Morgan non ha voluto incontrare ne noi ne ha voluto accettare l’invito a parlare lui direttamente con i ragazzi. Ha scelto di mandare un suo rappresentante con l’intento di spiegare ai ragazzi chi fosse davvero Morgan e quali qualità avesse da offrir loro. L’incontro tra il suo rappresentante e i ragazzi c’è stato e non ha sortito nessun cambio di visuale da parte loro. Dopo una lunga e vana attesa di un incontro con gli autori e con chi gestisce la produzione, tutto è degenerato. Da lui sono partiti gli insulti, le accuse, le teorie complottiste e persecutorie, fino alla ovvia e necessaria risoluzione degli impegni reciproci. Peccato. Morgan è e rimane una persona che ho stimato e che stimo per essere com’è. Tutti mi dicono che presto farà in modo che su di noi ricadano le più brutte nefandezze. Spero di no e laddove fosse, spero di continuare a rimanere salda nel mio pensiero su di lui”.
Che dire: una dichiarazione amara, ma signorile com’è nello stile di Maria. Però non ha tardato ad arrivare la risposta di Morgan, il quale dà una versione dei fatti completamente diversa: “Voglio dire che sono stato offeso e trattato male, tutto qui. Che la lite coi ragazzi è sceneggiatura televisiva ma è l’unica cosa a cui potevano appigliarsi di fronte alla paura che hanno. La loro paura è fondamentalmente basata sull’enorme divergenza di stile: io credo nella qualità, nella cultura e nella comunicazione sana e intelligente, nell’arte e nel servizio pubblico, nell’istruzione.Loro nella televisione spicciola, nel mercato, nel denaro, nel mantenere bue il popolo e ben salde le poltrone. Hanno paura. Tutto qua. Io ho offerto loro molte proposte molto impegno e molta passione e molta professionalità loro mi hanno linciato. Un ambiente dove avviene un linciaggio è normale? No, ovviamente. Il vero mio errore è stato credere che potessero essere genuinamente in grado di un risveglio, ma così non è stato e la mia ingenuità se la sono sbranata come han potuto. Vi ricordo che nonostante i loro disperati tentativi di massacrarmi, anche da fuori, nella gara rimango in vantaggio!!! Forza bianchi! Gli ho dato talmente tante assegnazioni e materiale che come canzoni possono vivere di rendita per qualche mese. Ribadisco che non è vero delle divergenze coi ragazzi, è roba costruita, i ragazzi devono eseguire tutti i loro ordini peggio che militari. Io che so perché ci siamo guardati negli occhi e sussurrati ‘sono con te’ non vedo l’ora di riabbracciarli quando saranno fuori dall’incubo. Fossi nei loro panni me la farei addosso letteralmente”.
Ha fatto seguito anche un video in cui ribadisce i concetti, mostrando persino dei biglietti dei suoi ragazzi a testimonianza del fatto che il loro rapporto fosse in realtà più che buono.
Inutile dire che ormai non si parla di altro, soprattutto via social e se da un lato c’è chi attacca senza mezze misure l’artista, dall’altro non mancano i suoi sostenitori tra i quali troviamo anche gli haters dei talent show, che da sempre mettono in dubbio la veridicità dei meccanismi di questi programmi e il loro reale lavoro di scouting.
Che dire: è possibile che, come al solito, la verità stia nel mezzo. D’altra parte, come dice Morgan, loro sapevano che tipo era (non solo dal punto di vista artistico, ma anche caratteriale) e in fondo erano consapevoli dei possibili rischi che correvano. Un anarchico rimane sempre tale, in qualunque contesto lo si inserisca. E qualcuno prima della firma del contratto doveva fare il Don Abbondio della situazione e pronunciare il fatidico “Questo matrimonio non s’ha da fare”.
Laura Frigerio per FullSong