Teatro Elicantropo di Napoli: la stagione 2021/2022

Stagione Teatrale 2021/2022 Teatro Elicantropo di Napoli. Le creazioni sceniche, le ospitalità e gli eventi che daranno vita alla nuova stagione nello spazio ubicato nel seicentesco Complesso dei Gerolomini.

 

Teatro Elicantropo NapoliTeatro Elicantropo Napoli

Il Teatro Elicantropo, nell’intento di riprendere il lavoro e sottolineare il senso profondo del momento che abbiamo attraversato e il riflesso che ha avuto nella nostra vita, affronta il tema del “tragico” in teatro, filo conduttore di un ritorno alle origini che Testori definiva “l’inizio e la fine del teatro stesso”.

Programmazione del Teatro Elicantropo di Napoli

3 ˃ 6 febbraio 2022

con il sostegno del Teatro Pubblico Campano

DAF Teatro dell’esatta fantasia

presenta

STAY HUNGRY

indagine di un affamato

di e con Angelo Campolo

ideazione scenica Giulia Drogo

assistente alla regia Antonio Previti

organizzazione generale Giuseppe Ministeri

segreteria Mariagrazia Coco

regia Angelo Campolo

Premi

Progetto vincitore InBox 2020, Spettacolo vincitore del NoLo Fringe Festival,

Progetto vincitore Bando Siae Sillumina

Un racconto potente che nasce dall’esperienza personale e quotidiana dell’incontro e dell’ascolto con l’altro. La compilazione di un ennesimo bando a tema sociale diventa il pretesto per il racconto aperto al pubblico dell’avventura di Angelo, attore e regista, impegnato in un percorso di ricerca teatrale nei centri di accoglienza in riva allo stretto di Messina.

L’autore ci conduce nei suoi laboratori dove, attraverso il suo personale approccio creativo, l’incontro con un gruppo di giovani del Mali segna l’inizio di un’avventura speciale. Teatranti e migranti si ritrovano insieme, sempre con minor occasione di colmare la propria fame di vita e di senso in una società come la nostra, ritrovando nel gioco del teatro un’arma inaspettata per affrontare la vita. 

10 ˃ 13 febbraio 2022

con il sostegno del Teatro Pubblico Campano

La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello, Elledieffe

presentano

IT’S APP TO YOU

da un’idea di Leonardo Manzan

di e con Andrea Delfino, Paola Giannini, Leonardo Manzan

assistente alla drammaturgia Camilla Mattiuzzo

regia Leonardo Manzan

Premi

Progetto vincitore InBox 2018, Bando Italia dei Visionari Festival Kilowatt 2017, Bando Dominio Pubblico 2017 Roma

Premio della Critica al concorso Direction Under 30 2016 del Teatro Sociale di Gualtieri

Bando Giovani Direzioni 2016 Centro Teatrale MaMiMo Reggio Emilia

Menzione speciale al concorso nazionale giovani Realtà del Teatro 2015 dell’Accademia Nazionale di Teatro Nico Pepe di Udine

It’s App to You è il primo videogioco a Teatro! Una realtà virtuale immersiva a 360°! Una semplice applicazione da scaricare sul cellulare per muovere e governare il personaggio virtuale.

Ma qual è il confine tra la finzione e la realtà? Se la virtualità si rivelasse più reale di quanto credi? Se fosse il gioco a controllare te? Non ti resta che giocare! Requisiti di sistema necessari: TU! Attenzione! Giocare con prudenza il gioco può causare dipendenza! L’uomo è padrone delle proprie scelte? Quando diciamo sì, anziché no, lo abbiamo detto noi o qualcuno lo ha detto al posto nostro?

Qual è il limite della nostra libertà? Queste domande sono il punto di partenza di It’s app to you.  L’idea dello spettacolo, nata tra i ‘banchi’ dell’Accademia, è quella di mettere in scena un videogioco, un sistema in cui le scelte sono limitate e già prestabilite da algoritmi matematici.

Ne deriva un’indagine, non soltanto sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, ma soprattutto sul rapporto che l’uomo ha con se stesso di fronte alla tecnologia.

17 ˃ 20 febbraio 2022

QA – Quasi Anonima Produzioni e Nutrimenti Terrestri

presentano

RICCARDO III

suite d’un mariage

con Michele Carvello, Giulia Messina

musiche originali Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella

allestimento Valeria Mendolia

assistente alla regia Elena Zeta

regia e drammaturgia Auretta Sterrantino

«Prestato, vecchio, nuovo, blu» è il mantra ripetuto da un uomo e una donna in procinto di percorrere la navata fino all’altare. «Prestato, vecchio, nuovo, blu», sono le parole di Lady Anna, vittima del piano di un Riccardo III-mostro, ma anche fragile come non lo abbiamo mai visto.

Lo spettacolo nasce da uno studio volto a indagare i meccanismi di una mente perversa e le dinamiche di azione e reazione espresse e inespresse che si innescano in un gioco al massacro, spinto da due sentimenti distruttivi: desiderio di potere e sete di vendetta. Sentimenti che confondono vittima e carnefice, quasi fino a sovrapporli nelle pieghe di questa unione mortale.

E se fra Lady Anna e Riccardo III ci fosse un sentimento molto antico, un sentimento sincero che non si è potuto esprimere e che dopo i fatti e le uccisioni diventa ancora più impraticabile?

e raggiungere il potere per l’uno e ottenere vendetta per l’altro significasse rinunciare a un amore sincero, salvifico? Quanto costerebbe allora uccidersi? Quanto sarebbe doloroso morire o sopravvivere?

La relazione tra Riccardo e Anna oscilla tra un prima e un dopo. Un prima fatto di sogni e possibilità e un dopo fatto di mostruosità e orrori irreparabili. In questa oscillazione, del tutto umana, abbiamo cercato di cogliere i due protagonisti di questa via crucis che conduce a una morte senza possibilità di resurrezione alcuna.

5 marzo ˃ 3 aprile 2022

con il sostegno del Teatro Pubblico Campano

Teatro Elicantropo e Elledieffe

presentano

CASSANDRA

di Christa Wolf

con Cecilia Lupoli

scene Andrea Iacopino

musiche Paolo Coletta

consulenza movimenti Dario La Ferla

trucco Vincenzo Cucchiara/acconciatura Team Leo

aiuto regia Aniello Mallardo/ass.te regia Mariachiara Falcone

foto di scena Guglielmo Verrienti

realizzazione costume Triunfo Dance World

si ringrazia Francesca Colica, Fabiana Fazio e Veronica Bottigliero

regia Carlo Cerciello

Cassandra viene dal passato o dal futuro, testimonia il passato perché in futuro non abbiano a ripetersi gli stessi errori; ma forse il futuro è già tra noi, è il nostro presente e gli errori si stanno già ripetendo.

E’ prigioniera di Agamennone, di Clitemnestra, del passato, della paura, della veggenza, dei ricordi, della verità, del suo ruolo di testimone. I legami con tutto ciò le creano tensione e la legano indissolubilmente al suo destino di morte.

Gli occhi non hanno bisogno di guardare per vedere ciò che solo lei vede. Si dirige in un’unica direzione, perché solo una direzione le è concessa, si dirige verso la sua morte. Gli spettatori incuriositi la spiano come la gente di Micene, ignari del fatto che il loro destino è segnato allo stesso modo.

Le verità di una punk, preoccupano il potere. Le mura di Micene, come il muro di Berlino est. La storia che scorre contemporanea, implacabile, scandisce il conto alla rovescia verso la fine. 

13 aprile ˃ 15 maggio 2022

Teatro Elicantropo e Elledieffe

presentano

FaustIn And Out

di Elfriede Jelinek

donne in versione scantinabile

con Marina Bellucci, Mariachiara Falcone, Michela Galise, Serena Mazzei

scene Andrea Iacopino

musiche e video editing Fabiana Fazio

aiuto regia Aniello Mallardo

foto di scena Guglielmo Verrienti

regia Carlo Cerciello

La Jelinek prende in prestito la figura di Margherita, dall’Urfaust di Goethe, per parlare della tragedia realmente accaduta ad Elisabeth Fritzl, che fu segregata dal suo stesso padre per ventiquattro anni e costretta a un rapporto incestuoso che porterà alla nascita di sette figli, nonché della precaria situazione economica delle donne contemporanee.

Le Margherita della Jelinek sono donne che sono state private della loro dignità umana e dei loro diritti, ma sono anche le abusate e impotenti della nostra società neoliberista, del mercato azionario “del cazzo e del divertimento” (Barbel Lucke).

I personaggi femminili, al tempo stesso figure singole e collettive, sono relegati all’interno di uno scantinato/prigione (il dentro), estromessi dal pubblico (il fuori), che resta passivo a spiarli. Il dentro (o sotto) è il marcio, mentre l’esterno (sopra) è l’apparenza che nasconde il marcio, l’ostentazione di un benessere individuale e sociale fittizio.

Come arrivare al Teatro Elicantropo di Napoli


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