Al Teatro Bellini di Napoli la stagione 2022 – 2023 si apre l’8 ottobre con lo spettacolo LA CUPA di Mimmo Borrelli.
Al Teatro Bellini di Napoli la stagione 2021 – 2021 si apre con DON JUAN IN SOHO di Patrick Marber ispirato al Don Giovanni di Molière.
Programmazione del Teatro Bellini Napoli
8-23 ottobre e 2-13 novembre
LA CUPA
Fabbula di un omo che divinne un albero
versi, canti, drammaturgia e regia Mimmo Borrelli
con Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Mimmo Borrelli, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Marianna Fontana, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio, Roberta Misticone
scene Luigi Ferrigno
costumi Enzo Pirozzi
disegno luci Cesare Accetta
musiche, ambientazioni sonore composte ed eseguite dal vivo da Antonio Della Ragione
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Lo spettacolo ha debuttato al Teatro San Ferdinando di Napoli il 10 aprile 2018, prodotto dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale
La Cupa di Mimmo Borrelli si svolge in una notte, quella di Sant’Antonio e il suo fucarazzo, quando secondo gli antichi, gli animali potevano parlare agli uomini, ma con un prezzo da pagare, sventura e dannazione. Innocente Crescenzo e il suo maiale non possono che espiare, da sopravvissuti, ogni anno le sorti della degenerazione umana. La Cupa è una favola di uomini che come gli animali agiscono, ma con lo sterco della ragione, sottoponendo questa ad un agire perverso.
26 – 30 ottobre
MOMIX – ALICE
Down the Rabbit hole
ideato e diretto da Moses Pendleton
co-direttore Cynthia Quinn
assistito da Anthony Bocconi, Beau Campbell, Jennifer Chicheportiche, Samantha Chiesa, Heather Conn, Gregory De Armond, Jonathan Eden, Matt Giordano, Seah Hagan, Hannah Klinkman, Sean Langford, Heather Magee, Sarah Nachbauer, Jade Primicias, Rebecca Rasmussen, Colton Wall E Jason Williams
disegno luci Michael Korsch
collage musicale Moses Pendleton
editing musicale Andrew Hanson
video design Woodrow F. Dick III
design e realizzazione ragno Michael Curry
costumi Phoebe Katzin
realizzazione costumi Phoebe Katzin, Beryl Taylor
direttore di produzione e di scena Woodrow F. Dick III
direttore di scena Iuri Pevere
direttore tecnico Giovanni Melis
comunicazione e marketing Quinn Pendleton
distribuzione per l’Italia Duetto 2000 – Roma
Nata per gioco e per passare il tempo, la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie del timido professore di matematica Charles Lutwidge Dodgson, rimasto alla storia come Lewis Carroll, viene ideata per tre piccole sorelle in gita al fiume. Tra le tre a spiccare è appunto Alice, di soli 10 anni, in seguito modella per le celebri illustrazioni di John Tenniel. Alice, così come la sua piccola modella, è una bambina vivace e curiosa che si affaccia ad un mondo assurdo fatto di fantasia e divertimento. Non c’è da stupirsi quindi se più di 150 anni dopo le sue avventure continuano a far sognare grandi e piccini così come avevano fatto in età vittoriana.
Per un ideatore di mondi fantastici e onirici, in cui strane creature prendono vita, come Moses Pendleton, Direttore Artistico di MOMIX, non poteva esserci altra ispirazione per la sua ultima creazione se non Alice nel Paese delle Meraviglie. Da questa incredibile folgorazione nasce Alice – Down the rabbit hole, che debutta in prima mondiale al Teatro Olimpico di Roma il 20 febbraio del 2019.
15 – 27 novembre
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO
di Dale Wasserman
dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
traduzione di Giovanni Lombardo Radice
adattamento di Maurizio de Giovanni
con Daniele Russo e cast in via di definizione
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Biondo Palermo
Ambientato nella provincia campana al principio degli anni ‘80 Qualcuno volò sul nido del cuculo di Alessandro Gassmann, con Daniele Russo e Elisabetta Valgoi, si allontana dalla California degli anni ‘60 di Ken Kesey per avvicinarsi ad un mondo familiare e invariato come quello dell’Italia pre Legge Basaglia. Insormontabili mura di un ospedale psichiatrico circondano e incombono con la loro ombra sulle vite di pazienti e del personale della struttura in una commovente e divertente narrazione della realtà.
29 novembre – 4 dicembre
SAMUSÀ
regia di Federico Tiezzi
con Virginia Raffaele
scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato con Federico Tiezzi
una produzione ITC2000
distribuzione Terry Chegia
Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, e lo fa con uno spettacolo completamente nuovo dal titolo Samusà. Il racconto si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.
13 – 18 dicembre
BROS
concezione e regia Romeo Castellucci
con Valer Dellakeza
con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
e con uomini dalla strada
musica Scott Gibbons
collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo
assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresi
una coproduzione Societas; Kunsten Festival des Arts Brussels; Printemps des Comédiens Montpellier 2021; LAC Lugano Arte Cultura; Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne; Temporada Alta 2021; Manège-Maubeuge Scène Nationale; Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes; MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis; ERT Emilia Romagna Teatro Italy; Ruhrfestspiele Recklinghausen; Holland Festival Amsterdam; V-A-C Fondazione; Triennale Milano Teatro; National Taichung Theater, Taiwan
In BROS, di Romeo Castellucci, una strana ed invisibile dittatura governa lo spettacolo, impedendo al pensiero il suo libero scorrere. Gli attori reclutati non hanno imparato la parte, la imparano mentre la assumono, attraverso l’esecuzione di ordini impartiti. Questi, uomini qualunque della strada, per poter partecipare allo spettacolo controfirmano un patto in cui dichiarano di attenersi fedelmente ai comandi. Un impegno che devono essere in grado di mantenere fino in fondo. La loro coscienza si ferma qui, poi ha inizio l’esperienza dell’alienazione.
20 dicembre – 15 gennaio
DON JUAN IN SOHO
di Patrick Marber
ispirato al Don Giovanni di Molière
uno spettacolo di Gabriele Russo
con Daniele Russo, Alfonso Postiglione, Mauro Marino
scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia
una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Una Soho punk-inglese fa da sfondo ad un Don Juan moderno e antico al tempo stesso. Un uomo che trova la forza di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male, una figura intrinseca, un abbrivio della società contemporanea, come evidenziato dalle parole di Gabriele Russo alla regia di questa rilettura di Patrick Marber. Archetipo del maschio medio, con il suo fascinoso da antieroe, da figura moralmente deprecabile e ambigua, questo Don Giovanni contemporaneo, finisce col risultare straordinariamente unico nella sua potente radicalità e nel suo essere estremamente vero.
17 – 22 gennaio
THANKS FOR VASELINA
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Pier Luigi Pasino, attrice da definire
musiche originali Massimiliano Setti
luci Giovanni Berti
costumi Stefania Cempini
scene Lucio Diana
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo in coproduzione con Marche Teatro
Sebbene siano passati 10 anni dal suo debutto, Thanks for Vaselina resta lo spettacolo cult di Carrozzeria Orfeo. Con il suo raccontare la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. Thanks for Vaselina rimane, con profonda attualità, il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere.
24 – 29 gennaio
COME DIVENTARE VIVI
Un trittico. I greci, Dante, Baudelaire
di Giuseppe Montesano
con Toni Servillo
Torna dopo lo straordinario successo di Elvira, che ha emozionato pubblico e critica, Toni Servillo al Teatro Bellini. Qui diretto da Giuseppe Montesano, Servillo esplorerà la questione della divinità e dell’essere divo attraverso lo sguardo degli antichi e dei moderni, in un percorso che partirà dai greci per giungere fino a Baudelaire, passando per i celebri versi di Dante.
31 gennaio – 5 febbraio
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Alessandro Serra
con Fabio Barone, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Paolo Madonna, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Bruno Stori
regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra
collaborazione alle luci Stefano Bardelli
collaborazione ai suoni Alessandro Saviozzi
collaborazione ai costumi Francesca Novati
maschere Tiziano Fario
consulenza linguistica Donata Feroldi
traduzione dei sopratitoli Max Pardeilhan
responsabile area artistica, programmazione e formazione Barbara Ferrato responsabile area produzione Salvo Caldarella
responsabile area allestimenti scenici Marco Albertano
direttore di scena / macchinista Marco Parlà
elettricista Stefano Bardelli, fonico Riccardo Di Gianni, sarta Silvia Mannarà, scenografo realizzatore Ermes Pancaldi
costruzione scena Laboratorio del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
coordinatore laboratorio scenotecnico Antioco Lusci, macchinisti Andrea Chiebao, Luca De Giuli, Lorenzo Passarella
foto Alessandro Serra
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale | Teatro di Roma – Teatro Nazionale ERT – Teatro Nazionale | Sardegna Teatro
Festival D’Avignon | MA scène nationale – Pays De Montbéliard
in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, compagnia TeatroPersona
La tempesta di Alessandro Serra è principalmente una meditazione radicale sul teatro, dunque sul rapporto tra realtà e immaginazione. In questa romances shakespeariana, la tempesta stessa non genera morti ma naufraghi in stato di estasi, alla ricerca di se stessi. L’isola di Prospero è il mondo, uno spazio sterminato e minuscolo, che tutti vogliono conquistare, possedere e distruggere. Ma tra la smania di potere e le lotte intestine per procurarselo si fa strada a mano a mano la fragile idea di una società ideale senza violenza in cui ogni bene sia in comune, senza alcuna sovranità, in simbiosi con la natura.
7 – 12 febbraio
MOBY DICK
alla prova
di Orson Welles
adattato dal romanzo di Herman Melville (prevalentemente in versi sciolti)
traduzione Cristina Viti
uno spettacolo di Elio De Capitani
costumi Ferdinando Bruni
musiche dal vivo Mario Arcari, direzione del coro Francesca Breschi
maschere Marco Bonadei, luci Michele Ceglia, suono Gianfranco Turco
con Elio De Capitani
e Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana, Vincenzo Zampa, Mario Arcari
una coproduzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Gigi Dall’Aglio
Moby Dick alla prova, scritto da Orson Welles e inedito in Italia, è lo spettacolo a cui Elio De Capitani ha lavorato nel corso dell’inverno del 2020/21. Un grande esempio di metateatro che solca due mari in cerca di un bianco cetaceo, mentre all’orizzonte si prospetta già una tempesta che nulla ha da invidiare a quella che colpisce il povero vecchio Lear. In scena, un gioco crudele di potere e vendetta, in cui luci plumbee ed echi acquatici rimbalzano su atmosfere invase dal fragore delle onde, dai colori del temporale e dalla potenza delle tenebre, mentre gli attori portano in teatro questo oceanico romanzo, colossale ed intimista al tempo stesso.
24 febbraio – 5 marzo
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
con Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
musiche Panayiotis Velianitis
regia, scene e costumi Theodoros Terzopoulos
produzione ERT / Teatro Nazionale | Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Quali sono le condizioni minime perché una vita valga la pena di essere vissuta? Aspettando Godot è ambientato sulle rovine del mondo, in un futuro più o meno prossimo, in cui ogni ferita è acuita. È un viaggio verso il tentativo di coesistere con il prossimo e con l’altro che è in noi. L’umanità può emanciparsi senza abbattere i muri tra dentro e fuori?
7 – 12 marzo
SLAVA’S SNOWSHOW
creato e messo in scena da SLAVA
regia Viktor Kramer & Slava Polunin
scene Viktor Plotnikov, Slava Polunin
costumi ed effetti speciali Slava Polunin
suono Roman Dubinnikov, Slava Polunin
cast in definizione
distribuito in Italia da TAM ON TOUR in collaborazione con Gaap Booking
Torna SLAVA’S SNOWSHOW al Teatro Bellini e con lui coriandoli, ragnatele, nebbia, palloni colorati e clown. Un viaggio magico, una festa continua che alterna gag esilaranti a liricità malinconica. Un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe e che ci spinge a sognare a nostra volta, come dice lo stesso Slava. Un evento imperdibile, per ritornare bambini e lasciarsi rapire dal sogno e delle emozioni.
14 – 19 marzo
PROMENADE DE SANTE’
Passeggiata di salute
di Nicolas Bedos
traduzione di Monica Capuani
con Filippo Timi, Lucia Mascino
scene e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
musiche originali Valerio Camporini Faggioni
direttore di scena Mauro Marasà
luci Michele Stura
fonico Jacopo Pace
realizzazione costumi sartoria Teatro delle Muse
realizzazione scene Spazio Scenico
regia Giuseppe Piccioni
produzione Marche Teatro
Con Passeggiata di salute debutta a teatro il regista Giuseppe Piccioni che, accompagnato dalla coppia Timi Masciano, si addentra nel complesso testo di Nicolas Bedos nel tentativo di riflettere sull’amore. Argomento che, in quest’era post Covid e visti gli scenari mondiali, ci sembra ancora più complesso e fragile. Seguendo l’esempio francese degli anni ‘60, Piccioni ci riporta al “contagio amoroso”, una malattia necessaria, che da sempre ostinatamente cerchiamo di rinnovare, nonostante controindicazioni e conseguenze, sempre incapaci di giungere ad una immunità che ci ponga definitivamente al riparo dalle inevitabili sofferenze.
22 – 26 marzo
LA MIA VITA RACCONTATA MALE
da Francesco Piccolo
con Claudio Bisio
e i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
musiche Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
regia Giorgio Gallione
produzione Teatro Nazionale di Genova
La mia vita raccontata male si posiziona a metà strada tra un romanzo di formazione e una biografia divertita e pensosa. Un catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere che riassume perfettamente come pur mettendoci una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all’indietro la strada percorsa sia segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. Attingendo dall’enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo con protagonista Bisio si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e bizzarramente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti noi.
29 marzo – 3 aprile
PIECES OF A WOMAN
regia Kornél Mundruczó
testo adattato da Kata Wéber
assistente alla sceneggiatura Soma Boronkay
scenografia e costumi Monika Pormale
musiche Asher Goldschmidt
direttore luci Paulina Góral
con Dobromir Dymecki, Monika Frajczyk, Magdalena Kuta, Sebastian Pawlak, Marta Ścisłowicz, Justyna Wasilewska, Agnieszka Żulewska
assistente alla regia Karolina Gębska
stage manager Katarzyna Gawryś-Rodriguez
traduttore simultaneo trascrizioni Dr Patrycja Paszt
traduttore trascrizioni Jolanta Jarmołowicz
set designer assistant e production manager Karolina Pająk
assistente costumi Małgorzata Nowakowska
fotografie Monika Stolarska
una produzione TR Warszawa
con la partecipazione di Magyar Kulturális Intézet Varsó
Pieces of a Woman, di Kornél Mundruczó, è un dramma tutto al femminile in cui la poetica femminista si fa più sentita che mai. Una riunione di famiglia che dà il via ad un confronto e ad un interrogarsi che metterà in luce i problemi e i conflitti interni alla società polacca. Un quadro evocativo della donna moderna e della sua lotta per la conquista dell’inalienabile diritto a decidere della propria vita.
25 – 30 aprile
FAMILIE FLÖZ – FESTE
una produzione di Familie Flöz
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg, Theater Lessing Wolfenbüttel
con il supporto del Hauptkulturfonds
un’opera di Andres Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel
con Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk
regia Michael Vogel
aiuto regia Björn Leese
maschere Hajo Schüler
set Felix Nolze, Rotes Pferd
costumi Mascha Schubert
sound design Dirk Schröder
musica Maraike Brüning, Benjamin Reber
canzone “Hold on” Marlena Käthe
disegno luci Reinhard Hubert
video-art Maraike Brüning
direttore di produzione Gianni Bettucci
assistenti di produzione Dorén Grafendorf, Carolin Hartwich
In una maestosa villa sul mare, tutto è pronto per la celebrazione di un matrimonio. Dietro la villa un cortile, sporco e caotico, dove il personale lavora senza sosta all’organizzazione della festa. In un poetico equilibrio fra tragedia e comicità, i personaggi di FESTE fanno del loro meglio per assicurare l’approvvigionamento e il perfetto funzionamento della magnifica casa. Improvvisamente il mare scompare, lasciando solo un deserto di sabbia e pietra. Per un momento, tutto si ferma. La musica tuttavia suona ancora, perché la celebrazione dell’amore deve continuare.
2 – 14 maggio
L’UOMO PIÙ CRUDELE DEL MONDO
testo e regia Davide Sacco
con Lino Guanciale e Francesco Montanari
scene Luigi Sacco
luci Andrea Pistoia
organizzazione Ilaria Ceci
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, LVF, Teatro Manini di Narni
L’uomo più crudele del mondo, Paolo Veres, è seduto alla sua scrivania in una stanza spoglia di un capannone abbandonato. Davanti a lui un giovane giornalista di una testata locale, scelto per intervistarlo. La chiacchierata prende subito una strana piega e in un susseguirsi di serrati dialoghi emergeranno le personalità dei due personaggi e il loro passato, fino a un finale che ribalterà ogni prospettiva.
16 – 28 maggio
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
con Valerio Binasco e cast in via di definizione
regia Valerio Binasco
coproduzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale | Teatro Nazionale di Genova | Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Un classico del teatro di Luigi Pirandello che, ancora oggi, riesce a riproporre il valore e la tensione che attraversano i poli di un palcoscenico: parole e regia, interpretazione e vita reale. Nella storia, apparentemente scontata, di questa famiglia spezzata, Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica: i fili sottili che regolano i rapporti umani e le loro fragilità, la ricerca della vera sostanza dell’essere umano e la forza di quella sfida attoriale che mira a restituirci l’essenza più intima della nostra collettività. Arte e vita, umanità e maschere, compongono qui il centro di una crisi, che investe il concetto stesso di identità e, allo stesso tempo, rivela la debolezza di un’industria culturale sempre più legata al denaro.
Programma Piccolo Bellini Napoli
13 – 16 ottobre e 5 novembre
ARDORE
Il matrimonio tra il Teatro e la Vita
da un’idea di Annalisa D’Amato
drammaturgia Annalisa D’Amato, Elvira Buonocore, Maria Chiara Montella, Marta Polidoro
regia Annalisa D’Amato
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Il rito antico delle nozze. La liturgia che tradizionalmente legittima le unioni e lega gli amori a un vincolo simbolico, si rivela una straordinaria metafora scenica. Un rituale che, sapientemente scardinato, è capace di rappresentare il rapporto profondo, disordinato e vitale che ci lega al teatro. Ai suoi meccanismi, alle sue architetture. Ai suoi infiniti mondi possibili. Ne Il matrimonio tra il Teatro e la Vita, Annalisa D’Amato dirige gli attori della Bellini Teatro Factory, firmando il testo assieme alle tre allieve drammaturghe.
18, 20, 22 e 23 ottobre e 3 novembre
OPERA VIVA
di Elvira Buonocore
regia Maria Chiara Montella
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Le case sono vive. Luoghi metamorfici. Incipit architettonici di un racconto che si dà in una dolorosa intermittenza.Tre fratelli si ritrovano presso lo studio di un notaio per la discussione di un atto di compravendita. La loro casa natale, dopo anni, viene venduta. È la procedura notarile, un assedio di domande stringenti, a ricostruire l’evento, il ricordo terribile che la casa ha conservato e che i suoi abitanti hanno voluto rimuovere. È così che il passato penetra nel racconto e lo travolge. Il lavoro è interpretato, scritto e diretto dagli allievi al terzo e ultimo anno della Bellini Teatro Factory.
19, 21, 22 e 23 ottobre e 4 novembre
LA COSA PIU’ RARA
di Marta Polidoro
regia Maria Chiara Montella
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
In un futuro non troppo lontano, l’umanità è minacciata dalla diffusione di suicidi di massa. Ad una velocità inarrestabile, milioni di persone si uccidono. Per questo, gli enti governativi sottopongono la popolazione ad un particolare programma di recupero della voglia di vivere. Due autori, V. e O., sono incaricati di costruire una serie di storie, che restituiscano a tutti la speranza; per farlo, si servono di quattro tra gli ultimi della società, a cui manca il coraggio di farla finita. Ma quali storie vanno raccontate, per far sì che continuiamo a scegliere la vita? Da qui nasce ‘La cosa più rara’, sempre a firma della Bellini Teatro Factory.
25 – 30 ottobre
CAINI
drammaturgia e regia Mario De Masi
con Alice Conti, Alessandro Gioia, Fiorenzo Madonna, Giulia Pica, Antonio Stoccuto
un progetto della compagnia I Pesci
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
in collaborazione con Asilo – ex Asilo Filangieri di Napoli
PREMIO LEO DE BERARDINIS under 35 – Teatro di Napoli
I Caini. È il soprannome che il vicinato riserva a un nucleo familiare di persone chiuse e schive, tacciate dai più di infamia e avvolte da un alone di mistero. Il padre è morto in circostanze poco chiare, lasciando soli la madre e i tre figli, due maschi e una femmina, a custodia di un segreto. La ragazza conosce in discoteca un artista, un giovane ossessionato dalla propria ricerca intorno al concetto di verità e dal processo di creazione di una nuova opera. Se ne innamora e decide di presentarlo ai suoi parenti. Ma l’arrivo di questo nuovo personaggio porterà i Caini a confrontarsi con la curiosità e la trasparenza del ragazzo, rischiando di mettere a repentaglio il segreto e l’esistenza stessa del nucleo familiare. Una ricerca della verità che porterà ad una reazione violenta dei Caini e che condurrà tutti verso un epilogo tragico e beffardo.
8 – 10 novembre
NON PLUS ULTRAS
uno spettacolo di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano
con Adriano Pantaleo
drammaturgia e regia Gianni Spezzano
una coproduzione Argot Produzioni, Teatro Eliseo, Nest
Cosa intendiamo per mentalità? O meglio cosa intendono gli ultras per mentalità? Una filosofia di vita, basata su delle semplici regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti. Un codice etico e comportamentale, fatto di pregi e limiti, che Ciro imparerà a conoscere nella sua ricerca di sedurre la bella Susanna e Biagio ‘O Mohicano, padre di lei e capo ultras. Per Ciro questo incontro si rivelerà un Non Plus Ultra, ovvero “non più oltre”, come incise Eracle sulle omonime colonne.
15 – 20 novembre
TUTTO SUA MADRE
tratto da Les garçons et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne
con Gianluca Ferrato
regia Roberto Piana
una produzione Compagnia Molière
Tutto sua madre è un esilarante, sottile, profondo monologo, talmente ricco di personaggi da sembrare una commedia. La particolarità è che tutti i personaggi sono interpretati da un unico attore in una sorta di girandola da trasformista della parola e della voce. La storia racconta di Guillaume e del suo coming-out al contrario.Il tutto, prenderà una piega bizzarra e imprevedibile, che lo condurrà finalmente ad incontrare una ragazza con cui scoprire finalmente la possibilità di vivere un amore diverso, ma autentico.
22 novembre – 11 dicembre
MURATORI
di Edoardo Erba
con Massimo De Matteo, Francesco Procopio, Angela De Matteo
si ringraziano Teatro Bellini, Théâtre de Poche
una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
La celebre commedia di Edoardo Erba, messa in scena per la prima volta in lingua napoletana, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega-supermercati. Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, Muratori, è una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali, oltre ad essere un inno d’amore al teatro.
20 dicembre – 8 gennaio
NATALE IN CASA CUPIELLO
Spettacolo per attore cum figuris
di Eduardo De Filippo
con Luca Saccoia
regia Lello Serao
un progetto a cura di Interno 5 e Teatri Associati di Napoli
con il sostegno della Fondazione De Filippo per i 90 anni di Natale in casa Cupiello
Natale in casa Cupiello di Lello Serao è una vera e propria installazione teatrale “viva”. L’ambientazione è quella di un grande presepe in cui si muovono l’attore, Luca Saccoia, e le figure animate che lui stesso manovra. In questa versione, Tommasino viene raffigurato come simbolo di un cambiamento. E chissà se questa volta il suo fatidico “sì” alla famosa domanda paterna sul presepe, non sia l’inizio di un nuovo percorso.
10 – 15 gennaio
LA MACCHIA
di Fabio Pisano
una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Un dialogo tra vicini di casa che si tramuta in altro, ecco cos’è La macchia di Fabio Pisano. Un giovane si presenta a casa dei suoi vicini e proprietari di casa, nel suo bagno, infatti, è comparsa una macchia di umidità e la perdita pare provenire proprio dall’abitazione dei primi. Lei casalinga, lui doganiere, uomo di frontiera integerrimo, tutto di un pezzo. La questione è semplice ma il dialogo tra i tre si fa sempre più complesso e i modi dell’uomo finiscono per confondere il ragazzo che inizia a sentirsi come chi arrivato alla frontiera non ha documenti e non può passare.
26 gennaio – 5 febbraio
BRIGATA MIRACOLI
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Federica Carruba Toscano, Enrico Sortino
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Quartieri. Palazzi. Strade. Giorni nostri. 5 personaggi.
Il mito di Afrodite è ambientato in un quartiere popolare e la sparizione della dea innesca un cortocircuito nella società.
Gli antichi dei greci lasciano il posto ai più contemporanei Amazon, Instagram, Google e Inditex: Afrodite è scomparsa, il suo riflesso è il potere dei nuovi mezzi di comunicazione. Come potrà il quartiere gridare al miracolo?
7 – 12 febbraio
WONDERBOOM!
uno spettacolo di Stefano Cenci
con Stefano Cenci, Chiara Davolio e Filippo Beltrami
una produzione Pensieri Acrobati
in collaborazione con Sotterraneo
Wonderboom! non è un semplice spettacolo ma una vera e propria asta interattiva, che nasce da un piccola indagine sul site specific. Metamorfo, lo spettacolo di Cenci, in collaborazione con il contesto ospitante, va ad individuare cosa recuperare e chi coinvolgere per allestire i suoi lotti. La drammaturgia, ne consegue, è a fisarmonica e parallelamente le umano e poetico proveniente dal territorio. Oggetti, idee, ospiti. Come ricordato dalle parole di Groucho Marx, che aprono la scena, gli spettatori si renderanno ben presto conto che “Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro – ma – il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!”.
14 – 19 febbraio
DOPODICHÉ STASERA MI BUTTO
uno spettacolo di Generazione Disagio
di e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Andrea Panigatti, Luca Mammoli
regista e co-autore Riccardo Pippa
una produzione Proxima Res
“Stringi la mano che ti porgiamo. Il futuro è nostro. Grandi giorni di festa si avvicinano…” Quattro personaggi conducono il pubblico a giocare una folle partita a uno strano e innovativo gioco dell’oca, che ha come obiettivo la casella finale del suicidio. Le tematiche di disagio generazionale, crisi e voglia di cambiamento vengono trattate con un gioco di ribaltamento paradossale, che non risolve i problemi o lotta per un mondo migliore, piuttosto invita il pubblico a scaricare tutti i suoi problemi su un attore che è un giocatore-pedina. “Noi siamo la Generazione Disagio. E ce ne sbattiamo il cazzo.”
21 – 23 febbraio
GEMITO L’ARTE D’ ‘O PAZZO
uno spettacolo di Compagnia Teatro Insania
testo e regia Antimo Casertano
con Antimo Casertano, Daniela Ioia, Luigi Credendino, Ciro Kurush Giordano Zangaro
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Antimo Casertano indaga e narra la personalità di Gemito e la sua crisi esistenziale, chiedendosi cosa porta un artista alla rovina o alla sua gloria, cosa spinge un artista al blocco emotivo, psichico e professionale. «Bisognerebbe sfatare il mito del genio-folle. Molto spesso chi attraversa un momento insano non riesce a creare nulla di geniale. Parte da questa analisi la volontà di realizzare uno spettacolo e di poterlo portare in scena, non solo per la volontà di ridare luce alla complessa figura di Gemito, ma soprattutto per esplorare questo delicatissimo e profondo momento che riguarda noi “esseri umani” da vicino. Attraverso la sua vicenda cercheremo di esplorare la materia intima che muove un artista, sperando di porre le domande giuste. Sperando di poter aprire le giuste fessure nei meandri delle nostre anime. La risposta come al solito sarà affidata al pubblico.»
28 febbraio – 5 marzo
GLORY WALL
di Leonardo Manzan e Rocco Placidi
con Paola Giannini, Giulia Mancini, Alessandro Bay Rossi, Leonardo Manzan, Rocco Placidi
regia Leonardo Manzan
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Elledieffe
Miglior spettacolo alla Biennale Teatro 2020
“Cos’è la censura? Cosa si censura? Ci sono dei campi più soggetti alla censura? E se sì perché? Qual è il limite da superare oggi, in Italia, per essere censurati?” Ecco cosa si domandano Manzan e Placidi nel loro Glory Wall, arrivando alla conclusione che il palco, e solo quello, può amplificare significati e effetti di cose che nel mondo ci lasciano indifferenti. Una riflessione tutt’altro che ridicola, perché è nell’immaginazione che siamo più vulnerabili e continuamente soggetti alla più sottile e perfetta forma di censura. Dopotutto come diceva il marchese De Sade esiste un limite tra ciò che è possibile immaginare e ciò che è possibile realizzare, ma questo alla censura non interessa.
8 – 12 marzo
OVERLOAD
concept e regia Sotterraneo
con Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini
produzione Sotterraneo
coproduzione Teatro Nacional D. Maria II nell’ambito di APAP – Performing Europe 2020, Programma Europa Creativa dell’Unione Europea
PREMIO UBU SPETTACOLO DELL’ANNO 2018
PREMIO BEST OF BE FESTIVAL TOUR 2016 (tour in Spagna e Regno Unito)
Le superfici dei territori più densamente abitati della Terra sono coperte da una fitta nebbia di messaggi, immagini e suoni in cui le persone si muovono, interagiscono, dormono. A volte si alzano rumori più intensi, lampi e echi, che la nebbia assorbe subito. Visto da qui il pianeta sembra semplicemente troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere. Overload… stiamo tutti mutando.
14 – 19 marzo
PENG
di Marius Von Mayenburg
con Fausto Cabra, Gianluigi Fogacci, Sara Borsarelli, Giuseppe Sartori, Anna C. Colombo, Francesco Giordano
e la partecipazione di Manuela Kustermann
una produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
con il contributo di NuovoImaie
Peng si costruisce un’atroce metafora politica, un’indagine drammatica sulla nascita di una nuova generazione di uomini forti, leader politici pregni d’amore incondizionato per le proprie nazioni, capaci di dare risposte molto semplici a problemi incredibilmente complessi. L’allestimento, pensato come un adattamento alla realtà italiana della commedia di Mayenburg, vede sei interpreti interfacciarsi con dieci figure differenti, tutte legate ad un bambino fuori dal comune, un mostro nutrito dall’ipocrisia dei propri genitori. Mostruosità che pervade questa commedia dimentica delle regole e che lascia agli spettatori l’onere della risposta.
21 marzo – 2 aprile
UNO SPETTACOLO DI FANTASCIENZA
Quante ne sanno i trichechi
testo e regia Liv Ferracchiati
con Andrea Cosentino, Liv Ferracchiati e Petra Valentini
coproduzione MARCHE TEATRO, CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Una rompighiaccio si sta dirigendo al Polo Sud mentre tutto intorno muta e si trasforma radicalmente. L’asse del mondo si è spostata e la Terra si è crepata, colpa dei trichechi che rotolando sulle rocce ne hanno modificato l’equilibrio. Il fatto è che a crollare non è il mondo ma i tasselli che compongono le nostre identità. Come si muoverà, allora, la percezione? Dove ci posizioneremo? Come cercheremo di decifrare quello che abbiamo davanti se regole e convenzioni conosciute saltano di continuo? Non vi è più nulla di definitivo, possiamo solo prendere consapevolezza e restare in ascolto di noi stessi in questo Spettacolo di Fantascienza.
11 -23 aprile
CARBONIO
scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisano
con Federica Fracassi e Mario Pirrello
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
In Carbonio, testo vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro, la storia del primo incontro ravvicinato con una forma di vita aliena diventa lo spunto per una riflessione sulla condizione predatoria dell’umano, declinata tra gli entusiasmi della sonda Voyager e l’intima paura di confrontarsi con l’altro da noi.
25 – 30 aprile
TRILOGIA DELL’INDIGNAZIONE
da Contro il Progresso, Contro l’Amore, Contro la Democrazia
di Esteve Soler
con Roberta Astuti, Sara Missaglia, Enrico Ottaviano, Chiara Vitiello
regia Giovanni Meola
produzione Virus Teatrali
Soler crea micro-mondi nei quali si passa, repentinamente ma mai superficialmente, dalla risata alla tragedia, dal paradosso al melodramma. In questa drammaturgia surreale, nera, ironica, grottesca e disturbante, ma anche piena di pietas, c’è tutta la trasformazione antropologica, mediatica e geopolitica di questo mondo. Una Trilogia di formalismo estremo, una frontalità esasperata in grado di farsi all’improvviso “calda”, permettendo un gioco attoriale apparentemente distaccato ma estremamente toccante.
2 – 7 maggio
LA MISURA
progetto e regia Eduardo Di Pietro
con Martina Di Leva, Marco Montecatino
uno spettacolo di Collettivo lunAzione
con il sostegno di (H)eartH / Teatri Associati di Napoli
La misura è anzitutto un pretesto per addomesticare il dolore, quello di Italo oramai rimasto vedovo. La ricerca diviene ben presto un’opportunità per comprendere sé stessi e per misurarsi con gli interrogativi che tengono l’uomo in equilibrio precario sul nulla. Il fascino di Italo sta nel eroismo disperato del proprio cimento, che gli fa trascendere i limiti dell’inconoscibile, relegando il tempo a uno squisito ruolo di comparsa.
9 -14 maggio
IL GIOCO DEL PANINO
di Alan Bennett
traduzione di Mariagrazia Gini
interpretazione e regia Arturo Cirillo
produzione MARCHE TEATRO
in collaborazione con la Festival Trend – nuove frontiere della scena britannica
in accordo con Arcadia & Ricono Srl
per gentile concessione di United Agents LLP
Una creatura umana, con disagi, paure, problematiche tutte sue, anche se tutte possibili. Nessun giudizio, nessuna condanna, ma neanche assoluzioni. Un’osservazione dell’uomo come se fosse una cosa della natura, con le sue leggi e le sue eccezioni, le sue regole e le sue devianze. Il gioco del panino è il racconto di tutta una vita emotiva ed affettiva che non si può definire con delle semplici parole. In sintesi, riprendendo l’Amleto shakespeariano, “ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne immagina o ne sogna la nostra filosofia”.
18 – 28 maggio
L’UVA ALLA FINE DELL’HOT DOG
di Francesco Ferrara
con Collettivo Mind the Step
regia Gabriele Russo
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
L’uva alla fine dell’hot dog non è uno spettacolo. Almeno non al momento. È un progetto. È un percorso di ricerca. Uno spazio di incontro tra artisti. Una possibilità di confronto tra artisti e pubblico. Ma è anche il tentativo di instaurare una relazione con la comunità che abiterà il Teatro Bellini. Va bene, ma come funziona? Scelto un tema d’indagine, sotto la guida di Gabriele Russo, i membri del collettivo Mind the step si ritroveranno in sala prove per cinque periodi di residenza creativa. A conclusione di ogni fase di ricerca, è prevista un’apertura negli spazi del teatro. Verranno mostrati i punti d’arrivo ma anche le criticità del percorso, in un dialogo aperto e sincero con il pubblico. In altre parole, chi vuole può dire la sua.
Come arrivare al Teatro Bellini di Napoli
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Pubblicato in Spettacoli, Spettacoli Napoli
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