Al Piccolo Teatro Strehler di Milano si riparte con la stagione 2022/2023. Diversi gli spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro (Piccolo Teatro Grassi, Strehler e Studio Melato). Nuove produzioni e riprese. Contemporaneità e lunghissime teniture.
La Programmazione del Piccolo Teatro Strehler di Milano
dal 28 settembre al 16 ottobre 2022
M Il figlio del secolo
«È una staffetta tra diciotto attori – spiega Massimo Popolizio – che, lontano da ogni retorica, porta all’attenzione del pubblico il ritmo incalzante di una scalata al potere, avvenuta in un momento di profonda debolezza di istituzioni e partiti». Così Massimo Popolizio illustra la drammaturgia in trentun quadri che ha tratto da M Il figlio del secolo di Antonio Scurati: con un montaggio incalzante, un andamento epico e una forte presa emotiva, lo spettacolo attraversa i sei anni (1919-1925) che seguono la Grande guerra, con l’impresa di Fiume, il basculare del paese verso la rivoluzione socialista, la reazione e il dilagare dello squadrismo, la rocambolesca Marcia su Roma (di cui nell’ottobre del ’22 ricorre il centenario) e l’inesorabile efficacia di una dottrina politica che si sottrae alle categorie di giudizio con l’azione violenta.
Protagonisti ne sono il fondatore del fascismo almeno quanto i suoi comprimari, che sentiamo esprimersi in terza e prima persona, Marinetti, D’Annunzio, Margherita Sarfatti, gli antagonisti Nicola Bombacci, Pietro Nenni e Giacomo Matteotti (colto anche nella commovente relazione epistolare con la moglie Velia), Italo Balbo, gli smobilitati della Grande guerra e tutta una nuvola di individui venuti dal basso. Ma al centro della scena è tutta la comunità nazionale, quel “paese opaco” che consentì l’instaurarsi della dittatura.
uno spettacolo di Massimo Popolizio
tratto dal romanzo di Antonio Scurati
collaborazione alla drammaturgia Lorenzo Pavolini
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
suono Alessandro Saviozzi
video Riccardo Frati
movimenti Antonio Bertusi
assistenti alla regia Mario Scandale, Giulia Sangiorgio
con Massimo Popolizio e Tommaso Ragno e con (in ordine alfabetico) Riccardo Bocci, Gabriele Brunelli, Tommaso Cardarelli, Michele Dell’Utri, Giulia Heathfield Di Renzi/Aurora Spreafico, Raffaele Esposito,
Flavio Francucci, Francesco Giordano, Diana Manea, Paolo Musio, Michele Nani, Alberto Onofrietti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Sandra Toffolatti, Beatrice Verzotti/Lucia Limonta
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Luce Cinecittà in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina
durata 180′ incluso intervallo
dal 2 marzo al 6 aprile 2023
Romeo e Giulietta
NUOVA PRODUZIONE
Per la prima volta regista di una produzione del Piccolo Teatro, Mario Martone sceglie Romeo e Giulietta, la tragedia degli amanti veronesi, che William Shakespeare scrisse tra il 1594 e il 1596 e ambientò nel 1500, nel cuore del Rinascimento italiano.
Al centro del testo è l’amore, improvviso e intensissimo come può esserlo tra due adolescenti, reso ancora più forte dalle avversità, desideroso solo di abbattere qualunque ostacolo alla propria realizzazione. È la fiaba, con tutti i suoi crismi – i filtri magici, le traversie dei due amanti, l’esilio, gli alleati dei protagonisti e i loro nemici, il matrimonio imposto, i duelli… – ma senza il lieto fine.
Più di quattro secoli dopo, i temi del testo sono prepotentemente al centro del nostro vissuto quotidiano: «Mettiamo in scena un mondo in cui lo scontro domina senza ragione, in cui il senso stesso dell’esistenza sembra essere nello scontro – spiega
Martone –. Una pestilenza che rende impossibile l’arrivo di una lettera ma non frena le feste. Un amore che sboccia all’improvviso per sfuggire a tutto questo, innocente com’è, e ribelle. Un amore illuminato solo dalla luce della luna e dell’alba, che ha per testimoni degli uccelli. La natura, immanente, che aspetta un cambiamento che non arriverà mai».
Per la sua versione di questo titolo così popolare, tante sono le rivisitazioni che ha conosciuto in teatro, al cinema, nell’opera e nel balletto, Martone sceglie una compagine di giovani attori cui si affiancano alcuni professionisti della scena.
di William Shakespeare
traduzione Chiara Lagani
progetto e regia di Mario Martone
scene Margherita Palli
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
assistenti alla regia Raffaele Di Florio, Giulia Sangiorgio
cast in via di definizione
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
durata spettacolo in allestimento
15 maggio 2023
Luchino
Visconti secondo Testori
Nel 1960 Rocco e i suoi fratelli, dai racconti del Ponte della Ghisolfa e della Gilda del Mac Mahon, e la regia per L’Arialda; nel 1967, La Monaca di Monza. Ora la storia del rapporto tra Visconti e Testori si arricchisce di Luchino, biografia inedita, in corso di pubblicazione da Feltrinelli.
Il testo risale alla prima metà del 1972: il regista era impegnato nelle riprese di Ludwig; lo scrittore stava lavorando all’Ambleto, scritto per Franco Parenti, con il quale, nel gennaio 1973, sarebbe stato inaugurato il Pier Lombardo. Nel libro Testori
afferma di conoscere Visconti «inter et intus» come «credo sia avvenuto a pochi».
Per questo, scrive Giovanni Agosti, curatore dell’edizione, Luchino è «qualcosa di molto diverso da ogni altro libro relativo al regista milanese. Testori schizza un profilo, a strati, che punta ad andare all’osso di quella che, quando queste pagine sono state scritte, si sarebbe definita la poetica di Visconti».
Le pagine di Luchino possiedono una loro intrinseca teatralità: di qui l’idea di portarlo allo Strehler, affidandolo alla voce di Umberto Orsini, testimone privilegiato del rapporto Testori/Visconti, essendo stato il Candidezza nell’Arialda e in quel 1972 il conte Max von Holnstein in Ludwig.
Umberto Orsini legge pagine della biografia ritrovata ed edita da Feltrinelli
a cura di Giovanni Agosti
in collaborazione con Associazione Giovanni Testori
durata spettacolo in allestimento