Al Piccolo Teatro di Milano (Piccolo Teatro Grassi, Strehler e Studio Melato) si riparte con la stagione 2022/2023. Diversi gli spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro. Nuove produzioni e riprese. Contemporaneità e lunghissime teniture.
La Programmazione del Piccolo Teatro Grassi di Milano
dall’1 al 22 dicembre 2022
Arlecchino servitore di due padroni
Strehler nel 1997 – sul nostro vecchio palcoscenico, così piccolo, così povero, ma tanto ricco di creatività, di bagliori e di grandi voci della poesia umana.
L’abbiamo voluto là, proprio perché in quel luogo palpita la storia. Ai muri sono aggrappati infiniti ricordi, le stanze sono abitate; in ogni poltrona si è seduta una figura cara, in attesa o in ascolto».
Affidato, dopo la scomparsa del regista, di cui nel dicembre 2022 ricorre il 25° anniversario, a Ferruccio Soleri – che, con Stefano de Luca, ne ha curato l’attuale edizione e, dalla stagione 2018/19, ha passato a Enrico Bonavera il testimone del “batocio” – lo spettacolo, aggiunge de Luca «è dotato di una vita propria, autonoma persino rispetto a quella infusagli dal suo creatore e dagli interpreti che si sono succeduti nei vari ruoli. Gli attori lasciano il segno e passano, le maschere restano, si proiettano nell’eterno».
di Carlo Goldoni
regia Giorgio Strehler
messa in scena da Ferruccio Soleri,
con la collaborazione di Stefano de Luca
scene Ezio Frigerio
costumi Franca Squarciapino
luci Claudio De Pace
musiche Fiorenzo Carpi
movimenti mimici Marise Flach
scenografa collaboratrice Leila Fteita
maschere Amleto e Donato Sartori
con Enrico Bonavera
e con (in ordine alfabetico) Giorgio Bongiovanni, Francesco Cordella, Luca Criscuoli, Davide
Gasparro, Alessandra Gigli, Sergio Leone, Lucia Marinsalta, Fabrizio Martorelli, Tommaso Minniti,
Stefano Onofri, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi
e i musicisti Gianni Bobbio, Francesco Mazzoleni, Leonardo Cipriani, Matteo Fagiani,
Valerio Penzolato, Celio Regoli
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
durata: 180’ inclusi due intervalli
dal 20 gennaio al 5 febbraio 2023
Il barone rampante
«Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi».
Inizia così Il barone rampante, capolavoro di Italo Calvino, (di cui ricorre, proprio nel 2023, il centenario della nascita), storia di un dodicenne e della sua ribellione contro la famiglia.
«Con Il barone rampante – spiega il regista Riccardo Frati – proseguo l’esplorazione di quei titoli che hanno segnato la mia formazione personale. Dopo Il piccolo principe, allestito per ERT, ripercorro il romanzo di Calvino per approfondire il tema delle relazioni e dei rapporti interpersonali. Il barone rampante è un libro per tutti: ricco di spunti – dalla relazione con l’autorità, complessa a qualunque età, al rapporto dell’uomo con l’ambiente – è un testo “politico”, nel senso ecumenico del termine, un racconto nel quale ciascuno di noi può ritrovare sé stesso. Attraverso la figura di Biagio, fratello minore del protagonista e narratore di tutta la vicenda, Calvino ci invita inoltre a riflettere sul rapporto fra infanzia e memoria, sulla necessità di tornare, attraverso il filtro del ricordo e del racconto, all’età in cui abbiamo scritto i primi capitoli della storia delle nostre vite».
di Italo Calvino
adattamento e regia Riccardo Frati
scene Guia Buzzi
costumi Gianluca Sbicca
disegno luci Luigi Biondi
musiche Davide Fasulo
con (in ordine alfabetico) Mauro Avogadro, Giovanni Battaglia, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri,
Diana Manea, Marina Occhionero, Francesco Santagada
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
durata spettacolo in allestimento
dal 23 febbraio al 19 marzo 2023
Anatomia di un suicidio
NUOVA PRODUZIONE
«Quando muore un lupo, il branco può disgregarsi».
Una madre, una figlia, una nipote. Tre generazioni simultaneamente in scena. Un’unica linea femminile legata alla vita, come per un incantesimo, dal più sottile dei fili. Tre movimenti temporali le cui esistenze vibrano in acque scure e salate, infestate dalle proiezioni, dalle pulsioni e dall’amore degli altri. E che ritrovano sé stesse in certi incontri improvvisi, nella bellezza di un frutteto, nella visita di un coniglio, in tutto ciò che è acquatico e sommerso.
Per la prima volta in scena in Italia, Anatomia di un suicidio, della trentacinquenne drammaturga britannica Alice Birch, vincitrice con questo testo del Susan Smith Blackburn Prize, è un’indagine vertiginosa sull’amore, sulle eredità e sul generare. In un caos in cui non si riesce a mettere ordine, le tre donne si parlano attraverso il tempo e le loro parole riecheggiano in una faglia aperta, nella casa di cui si ereditano e si tramandano desideri, auspici, intenzioni e domande.
E intorno un concertato di voci, un ensemble di undici attori, ricuce lo spaziotempo della narrazione per ricomporla in una danza sinfonica tra la vita e la morte.
di Alice Birch
un progetto di lacasadargilla
regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
traduzione Margherita Mauro
scene Marco Rossi
costumi Anna Missaglia
disegno luci Luigi Biondi
disegno del suono Alessandro Ferroni
disegno video e cura dei contenuti Maddalena Parise
drammaturgia del movimento Marta Ciappina
con (in ordine alfabetico) Caterina Carpio, Marco Cavalcoli, Lorenzo Frediani, Tania Garribba,
Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Alice Palazzi, Federica Rosellini, Camilla Semino Favro,
Petra Valentini, Francesco Villano
e con Anita Leon Franceschi
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
durata spettacolo in allestimento
dal 29 aprile al 28 maggio 2023
Prima
NUOVA PRODUZIONE
Si apre con Prima il trittico teatrale pensato da Pascal Rambert per tre stagioni del Piccolo Teatro – le parti successive saranno Durante e Dopo –, nel quale seguiamo le vicende di una compagnia teatrale impegnata nella messa in scena di un testo ispirato alla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello.
«Quando inizio a scrivere un nuovo testo – spiega Rambert – ancora prima della stesura ha luogo la scelta degli interpreti. Parto sempre da quell’incontro straordinario di voci, corpi, età diverse e differenti energie che una compagnia di attrici e attori rappresenta per me. Per tanti motivi volevo lavorare con Anna Bonaiuto e Sandro Lombardi di cui conosco e apprezzo la carriera, con Marco Foschi, che ha un carisma speciale, con Leda Kreider, incantevole nella sua riservatezza, con Anna Della Rosa perché ha interpretato tutti i testi che ho allestito in Italia».
Una storia d’amore impossibile, tra una donna matura e un uomo molto più giovane, a propria volta diviso tra due donne; uno spettacolo da portare in scena, ispirato al trittico pittorico di Paolo Uccello, criptico come l’universo dei sentimenti; attori e attrici che finiscono per smarrire il confine tra privato e pubblico.
«Come nella vita, anche in teatro, – continua Rambert – esiste un “prima” (le prove), un “durante” (lo spettacolo) e un “dopo” (come la rappresentazione agisce sugli interpreti e sul pubblico). Mi premeva parlare delle conseguenze delle nostre azioni e
dei nostri sentimenti, del modo in cui influiamo sugli altri: l’arte del teatro non è nient’altro che questo. E se è vero che il teatro influenza la vita, è altrettanto vero che il modo in cui un attore dà vita al personaggio che gli viene assegnato è parte di quella grande battaglia – estetica e sentimentale – che si svolge sulle tavole del palcoscenico».
scritto e diretto da Pascal Rambert
traduzione Chiara Elefante
scene Pascal Rambert e Yves Godin
costumi Anaïs Romand
luci Yves Godin
composizione Alexandre Meyer
assistente alla regia Catherine Bertoni
con (in ordine alfabetico) Anna Bonaiuto, Anna Della Rosa, Marco Foschi,
Leda Kreider, Sandro Lombardi
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in coproduzione con structure production e Compagnia Lombardi-Tiezzi
durata spettacolo in allestimento
10 giugno 2022
Eleusi
NUOVA PRODUZIONE
Eleusi – il titolo richiama i misteri celebrati nell’antica Grecia – è un dittico corale che affronta il tema del sacro. Nasce da una riflessione su due luoghi del Piccolo. Il primo è la sede di via Rovello, dentro la quale, tra il ’43 e il ’45, i fascisti torturano e uccisero civili e partigiani; Paolo Grassi e Giorgio Strehler, nel 1947, vollero farne un luogo dove l’umano tornasse a vivere. Il secondo è il Teatro Fossati. Risalente alla metà dell’Ottocento, ospitò spettacoli dialettali, riviste e operette, fu trasformato in cinema e restò a lungo chiuso; fu riaperto da Strehler nel 1985, come luogo di sperimentazione, con il nome di Teatro Studio.
«La trasformazione di entrambi gli spazi in Teatro – spiega Enia – fu una precisa opera di risignificazione dell’esistente: stare in un luogo modificandone la destinazione d’uso e la relazione con il tessuto urbano e sociale, ridando valore vivente al verbo abitare. Questi due luoghi, così fortemente simbolici, in Eleusi risultano connessi tra di loro e dialogano: quanto accade in uno si confronta e si completa con ciò che avviene nell’altro. Il pubblico è invitato a muoversi tra i due teatri, senza che ci sia un ordine stabilito, lasciando al caso, al desiderio, all’intuito, la scelta di dove recarsi prima».
Eleusi si articola come performance frontale al Grassi, in cui si esplorano i temi della morte e della violenza, mentre allo Studio Melato si offre come esperienza immersiva, grazie a un’ampia corale che accoglie il pubblico in un ideale abbraccio.
Eleusi dura 24 ore di fila, dal tramonto al tramonto, poi scompare.
ideato e diretto da Davide Enia
cast in via di definizione
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
durata
dalle 21:00 di sabato 10, per 24 ore,
fino alle 21:00 di domenica 11 giugno