A fuoco, da un’angolatura particolare, la giovinezza ma soprattutto l’infanzia della grande stilista francese Coco Chanel. In una domenica – “giorno infernale” per una lavoratrice come lei – sola nel suo atelier, confida ad un inatteso quanto inconsueto interlocutore, il suo passato, ma anche i suoi tormenti e i suoi desideri. Gli eccessi del suo carattere s’intrecciano con un’insospettabile vulnerabilità, svelandoci aspetti sconosciuti della sua esistenza, così da rivelare una Chanel fuori da ogni cliché.
Note di regia
Una giovane fanciulla addormentata, immobile nel grande telo bianco che la avvolge come dentro un involucro, bozzolo protettivo all’interno del quale si prepara la nuova metamorfosi, apre gradualmente gli occhi al mondo che la guarda. L’eco della voce di Jean Cocteau, culla ondeggiante sopra una zattera sospesa proveniente da porti lontani, come fiore di carta accartocciato che si apre nell’acqua, trascina con sé l’inconfondibile odore di oppio diffuso nell’angusto spazio di un’ improvvisata camera d’albergo. Sono le prime suggestioni che hanno stimolato il punto di partenza di questa mia nuova messa in scena, lasciandomi sedurre dal racconto e avventurandomi in un testo intriso di ricordi. Gabrielle, in arte Coco Chanel, rivive qui, come in un sogno lontano, i momenti più significativi della sua infanzia: dal piccolo cimitero di campagna, dove sin da bambina le piaceva rifugiarsi, al brusio del mercato dove la mamma, seduta per terra, vendeva le sue mercanzie; dal vento delle montagne dove era nata, al vociare delle monache dell’orfanotrofio, tra muri disadorni e corone di spighe. Gli elementi scenici evocano le atmosfere proprio di quel mondo infantile: la bambola di pezza, la sedia a dondolo, la bacinella d’acqua e il telo. Il telo bianco, simbolo di purezza, cordone ombelicale che ci lega al passato, che avvolge e protegge. Filo di Arianna che ci riconduce all’origine. Elemento di trasformazione. La protagonista è scalza, in sottoveste bianca, e gioca. Gioca con la sua bambola, con i suoi manichini, con le perle false, con il suo essere donna. Ma per un attimo, solamente un attimo, la vediamo giocare ad essere Chanel, la donna forte e autoritaria che il mondo conosce. Zingara indipendente. Bambina ribelle. E così, lo spettacolo oscilla tra suggestioni oniriche e momenti di cruda durezza, senza trascurare la commozione e il pianto per un amore finito. Mentre riecheggia da lontano ancora una volta, avvolto anche lui da ricordi d’infanzia, la voce dell’amico Jean Cocteau che Coco tanto amò e che pure aiutò a disintossicarsi dall’oppio.
TEATRO STANZE SEGRETE
2 |6 Maggio 2017
Sara Platania in
IO, GABRIELLE – CHANEL SEGRETA
atto unico di Valeria Moretti
Regia Gianni De Feo
foto e grafica Manuela Giusto
TEATRO STANZE SEGRETE
Via Della Penitenza, 3
Orari Spettacoli: da Martedì a Sabato Ore 21.00 – Domenica Ore 19.00
Biglietti: Intero 17 Euro – Ridotto 12 Euro – Tessera Obbligatoria 3 Euro.
Consigliata Prenotazione Telefonica – Orario Botteghino: dalle 18.30 alle 21.00
Tel. 06 6872690 – 388 9246033 – Ingresso Riservato ai Soci