Uno spettacolo che si ispira ad un mito che nella sua eternità resta vivo in noi. Un testo ambientato ai giorni nostri, in cui la dimensione tragica e mitologica è interiore ai protagonisti, i quali dimostrano come l’universalità del mito sia insita nell’uomo.
Un fotografo e una giovane modella. Lui tormentato da una vita senza grandi successi, lei al limite estremo dell’ultima speranza. L’incontro non è dei più felici, la rassegnazione del primo e la poca esperienza della seconda non sembrano inizialmente favorire una feconda collaborazione.
Soltanto un gesto estremo e umiliante da parte di lei convincerà, alla fine del loro primo incontro, il fotografo a tentare qualche scatto. Il successo è immediato. Tuttavia come si presentano i primi traguardi, che i due taglieranno con facilità, così si presenta nella mente del fotografo una vecchia idea, un demone nascosto da anni di insuccessi: è la fotografia perfetta, quello scatto che trascenderà le copertine dei giornali e regalerà, a chi l’ha fatto, la gloria del grande artista. Il fantasma dell’ ipotetica fotografia è seducente. Molto. Troppo.
Con il passare degli shooting fotografici, il corpo e la mente della giovane ambiziosa diventano per l’artista ossessivo sempre più una materia da modificare; carne e forma, nulla di più, nulla di meno. E lei accetta. È la fame di fama, l’immediato e volubile potere del denaro a facilitare alla ragazza un’umiliazione della propria persona a favore della gloria della fotografia, di se stessa. Gli scatti diventano torture. I corpi meri mezzi per uno scopo virtuale. Le parole si fanno più rade. Parla il flsh della macchina fotografica. Agisce il bisturi. Si consumano in una simbiosi malvoluta i due cercatori di fama. La mortificazione dei loro corpi soltanto alla fine si risolverà in una visione più profonda della loro condizione eternamente umana, eternamente anelante, ma sarà troppo tardi e il prezzo sarà già pagato. Non è con occhi umani che si può contemplare il proprio trasumanare.
Spazio Avirex Tertulliano
26 | 29 aprile 2018
Compagnia Coturno 15 presenta
ALKESTIS 2.1
scritto e diretto da Johannes Bramante
Con Lucia Bianchi, Alessandro Lussiana, Francesca Accardi