Un lavoro all’insegna del rinnovamento, dunque, e mentre intorno a noi la scena musicale cambia gusti e dimensioni ecco che la reunion dei Take That ci regala un album davvero entusiasmante.
Questo è un lavoro strepitoso in ogni suo singolo momento, a partire dalla prima traccia dal titolo The Flood: il brano parte con la sola voce di Robbie Williams, il pezzo è magistrale, altisonante e coinvolgente, trasmette una grandissima carica ed energia. The Flood è stato il singolo che ha fatto da apripista all’intero lavoro.
Il disco prosegue nel migliore dei modi con SOS, Wait e Kidz; il sound qui si presenta di matrice più marcatamente pop rock: le ritmiche si spezzano, compare una chitarra acustica in un contesto magnificamente sintetico, le sei corde fagocitano un beat davvero incantevole.
Questi pezzi permettono di apprezzare i timbri di voce, con un uso sapiente ed intelligente dei sintetizzatori.
Sono suonate e cantate con gran maestria ed innovazione i brani Pretty Things, Happy Now e Underground Machine, questi pezzi sono delle miscele chimiche elettro -pop ottime, il loro suono è uno scontro di sonorità diverse, che producono una via dia mezzo che può piacere veramente a tutti.
I Take That non perdono un colpo nemmeno con What Do You Want From Me? ottava traccia del disco, pregno di soluzioni personali e mai ripetitive.
Nuovo sound electropop sorretto sempre dall’uso dei sintetizzatori si evince anche negli ultimi due brani titolati Affirmation e Eight Letters, qui però troviamo un sottile gusto della band a concentrarsi in ritmiche leggermente più soft.
Progress è un autentico colpo di genio, un disco di una bellezza disarmante e di una gioia che inebria. Bentornati Take That!
Punteggio: 8