Mario Biondi è in gran forma, dona il meglio di sé in quasi due ore di concerto, sciorinando a più riprese le sue doti canore davvero sorprendenti. Tra soul, jazz e swing offre un repertorio vasto, con un ensemble di qualità, la Duke Orchestra. La scaletta comprende l’intera produzione dell’ascesa al successo di Mario Biondi con l’album “A Handful Of Soul”.
Si parte con “A Child Runs Free”, seguita in maniera quasi simbiotica per ritmo e musica da “Close To You”, la celebre cover di Burt Bacharach.
Questo pezzo durante l’esibizione viene impreziosito dalla bellissima voce di Karima Ammar, dove il duetto raffina ancor di più il brano. Karima in precedenza, prima di entrare in scena Mario Biondi, aveva anche intrattenuto il pubblico di Lucca con dei pezzi che hanno evidenziato in maniera netta e decisa la sua grande tecnica e la sua voce black. La serata scorre con un altro standard incantevole,”Rio De Janeiro Blue”, e finalmente il pubblico inizia a scaldarsi per bene, fino ad arrivare ad un crescendo di applausi con l’entrata di ” This Is What You Are”. Inaspettata anche la cover del brano ” Love Is A Losing Game”, pezzo indimenticabile per gli amanti del genere. Brano dopo brano la voce di Mario Biondi si impenna su toni dinamici e ritmicamente disinvolti, scivolando sempre più in un mood sempre più raffinato.
Alla fine del concerto resta il bis di “Just The Way You Are”, con la quale risulta evidente che Mario Biondi è un cantante che con le corde vocali può fare ciò che vuole.
E’ sotto un cielo ancora pieno di stelle, tra applausi e magiche note che rimangono nell’aria di piazza Napoleone che Mario Biondi ringrazia, lasciando una platea ancora sognante, per questo concerto davvero sopra le righe.
Punteggio: 10