Si intitola Green il debutto discografico di Simone Agostini, giovane chitarrista abruzzese: un lavoro incredibilmente bello e suggestivo. Protagonista assoluta dei dieci pezzi che lo compongono è la chitarra, suonata con un tocco delicato ed unico.
La scelta di Simone di proporre al suo esordio un lavoro interamente acustico è sicuramente coraggiosa e a molti potrebbe sembrare quasi azzardata ma il risultato finale dà invece ragione al ragazzo che attraverso la sua musica dà la possibilità di fare un vero e proprio viaggio in atmosfere quasi d’altri tempi.
Ogni brano regala infatti l’opportunità di fantasticare, di cercare con l’immaginazione di trovarsi in un luogo particolare, magari su un prato sdraiato a rilassarsi o anche di fronte ad un bel fuoco in una baita di montagna. La sensazione è che ci si trovi di fronte ad un grande talento: Simone ci sa decisamente fare sia nella composizione che nell’esecuzione.
Si parte alla grande con L’Enchantement du Phare che fa subito intendere dove si andrà a parare. Il secondo brano Childhood memories è il più riuscito dell’intero lavoro, con la viola ed il piano che si integrano in maniera discreta ed efficace con i suoni magici della chitarra.
A25 sarebbe l’ideale colonna sonora se ci si trovasse ad affrontare un viaggio; The bridge of sounds fa salire la suggestione nell’ascolto con la sua capacità di rendere i suoni ancora più intimi e rarefatti. Di particolare impatto El llanto de luna con le sue atmosfere notturne.
Il ritmo sale con la gioiosità di Waiting for May, in The village of gnomes la maestosità della chitarra si erge a grande protagonista: il ritmo in alcuni tratti quasi spagnoleggiante si fa decisamente accattivante e coinvolgente. Little suite DS chiude il cd: Simone qui suona anche l’armonica ed il pezzo vede la partecipazione del grande Paolo Giordano che lo impreziosisce con la sua slide guitar. Da segnalare anche la bellissima foto di copertina – Simone è sdraiato su un prato e imbraccia la sua chitarra – e la grafica minimalista dell’intero album dominata ovviamente dal colore verde.
Green è dunque un lavoro decisamente riuscito, ben suonato e dalle intuizioni geniali: semplice e complicato al tempo stesso negli arrangiamenti, coraggioso nell’approccio ai suoni, raffinato ed elegante. Il cammino artistico per il giovane artista abruzzese è iniziato con il piede giusto e non si può non fare un plauso per quello che si segnala sin da ora come la rivelazione musicale dell’anno 2009: un prodotto di qualità diretto ad un pubblico di intenditori, ma anche ai semplici amanti della buona musica, già pronto anche per l’esportazione fuori dai confini nazionali.
1.L’enchantament du Phare
2.Childhood Memories
3.A25
4.The bridge of sounds
5.Brigante se more
6.Dialogues
7.El llanto de Luna
8.Waiting for May
9.The village of gnomes
10.Little suite DS
Punteggio: 7