Renato Zero, recensione di Presente

Renato Zero torna a donarsi al suo pubblico in maniera perfetta come sempre. Il nuovo album Presente è un capolavoro, 17 canzoni inedite una più matura dell’altra.

Presente di Renato ZeroUn lavoro nato con tutta calma e senza l’assillo di pressioni esterne… e si sente!Non per nulla esce a tre anni di distanza dal precedente disco Il Dono. Come un film, inizia a scorrere la

Un lavoro nato con tutta calma e senza l’assillo di pressioni esterne… e si sente!
Non per nulla esce a tre anni di distanza dal precedente disco Il Dono.

Come un film, inizia a scorrere la prima traccia dal titolo Professore: magnifica, intrisa di certi sofisticati giochi di parole che fanno effetto.
Musicalmente è lui, il suo stile, la sua maturità, la sua melodia dolce e amara allo stesso tempo.

Andando avanti con la seconda traccia Ancora qui o la terza l’Incontro, il gioco di perfezione musicale e testuale riesce magistralmente; mentre l’attacco quasi minimale di Questi amori, Muoviti e Non smetterei più (in duetto con Mario Biondi) lascia l’ascoltatore pensieroso ma felice di continuare ad ascoltare ancora con più enfasi i brani che devono ancora arrivare.

Un’altra gioventù, Quando parlerò di te, Ambulante e Almeno una parola sono canzoni fatte da piccole e improvvise illuminazioni, quelle di Renato Zero; infatti a tratti, come nel pezzo Ambulante, il Renatone degli anni folleggianti esce dal guscio.

L’Ormonauta, undicesima traccia di Presente, scorre leggiadra, con un ritmo quasi dal sapor cubano, divertente, con chitarre latinegginati in primo piano.

Da adesso, dodicesima traccia, invece è tanto bella quanto malinconica; Renato Zero canta: “Non si può sempre combattere in solitudine” ed è la pura verità!
Sia nella musica che nel testo c’è una nostalgia piena di vitalità che ci porta ad andare avanti nonostante le delusioni che la vita ci elargisce spesso gratuitamente.

Adesso il gioco si fa duro con la canzone Giù le mani dalla musica, dove la misura con cui si dosano gli arrangiamenti è perfetta; il testo racconta che a volte nella vita e nel lavoro ci vengono attribuite parole non vere, si è in sostanza dei burattini nelle mani di burattinai che non lasciano respiro e si inventano di tutto dando di noi un immagine che non si ha, e il titolo la dice lunga…

Nei brani Spera o spara (scritto da Mariella Nava), Vivi tu e Il sole che non vedi, l’atmosfera melodica è fiera, ruggisce, in un virtuale ponte di passato e futuro, come una folgorante antologia che a volte parla d’amore e qualche volta di una società che fa a pugni un po’ troppo spesso con la sincerità.

Dormono tutti chiude splendidamente il disco: una canzone dolcissima, tenera, con un testo che introduce un racconto come un punto di passaggio sonoro delicato che varia dall’adolescenza all’età adulta, come una filastrocca.

Il cd termina ma è come se l’album Presente lasciasse un messaggio: mai rinunciare alla propria anima nemmeno per realizzare il sogno più grande, e se lo dice un grande uomo, un grande artista e un grandissimo interprete come Renato Zero, c’è da crederci!

Punteggio: 9

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