Puttanesca, “Puttanesca”

Ottima la metafora culinaria della Band Puttanesca, che con il loro album omonimo mette in tavola un disco originale senza riserve.

PuttanescaIl progetto è decisamente innovativo, si parte con il pezzo “Shift”, prettamente jazzistico, per poi deliziare le “papille gustative” (tanto per rimanere in tema)  con pezzi come “Shiny Red Box”, “White Nylon”, “Baby” e  “Spider”.

Il progetto è decisamente innovativo, si parte con il pezzo “Shift”, prettamente jazzistico, per poi deliziare le “papille gustative” (tanto per rimanere in tema)  con pezzi come “Shiny Red Box”, “White Nylon”, “Baby” e  “Spider”. Ritmamente tutti I brani sono molto articolati tra loro,  e  man mano che i  pezzi avanzano, si sfocia anche  in un rock dal riflesso quasi metallico, che riesce delicatamente a  lasciare il posto ad un blues carico di  improvvisazione perfetta. Il gruppo colpisce l’ascoltatore anche    per la particolarità dei testi, e per  l’interpretazione degna di nota  della vocalist della band.
L’eleganza in pezzi come ” “Fruit Filled Pancake” o “Action Hero” c’è tutta. Doveroso è, dire, che  i Puttanesca nascono da una collaborazione fra Joe Baiza chitarrista eccezionale  e Weba Garrestons , cantante, artista e cabaret performer.
Che dire ancora? Puttanesca un ottima cena per i buongustai del genere.

Punteggio: 8

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