Il disco si apre con Miami, canzone che regala il nome all’intero disco; in questo pezzo troviamo un Meneguzzi molto grintoso, la musica è molto orecchiabile ed il testo meno sdolcinato del solito.
Imprevedibile (che ha fatto da apripista all’intero album) e Noi, seconda e terza traccia, hanno un denominatore comune: hanno ritmi gioiosi che si affacciano verso un sound maggiormente pop-rock, con ampia profusione di chitarre, tastiere e batteria.
Federica, Il Tuo Addio e Arlecchino, ci riportano un po’ al Paolo Meneguzzi passato: lo stile di tutte e tre le tracce è gradevole, i testi diretti che scrutano l’animo romantico dell’artista ma senza precipitare nel melenso.
La Voglia e Dolce Amor, settimo ed ottavo pezzo, sono musicalmente pieni di ottimi spunti ma che non riescono a decollare, l’andamento passa da troppo veloce a troppo lento.
Friabili e sognanti tratteggi quasi acustici vengono abbozzati invece nel pezzo dal titolo La mia missione: “Vivo chiuso qui, dentro un carcere, in un angolo con Dio, rinunciando a me e alla vita mia, che non mi interessa più“, il testo è molto incisivo, la musica ottima, la voce del cantante in perfetta sintonia con le bellissime parole del testo.
Con la canzone Se per te si cambia notevolmente ritmo con musiche totalmente dance; il sound è basato su continui cambi di tempo, e mentre scorre il ritornello ci si può ritrovare a ballare.
Toni più dolci li troviamo nel pezzo E ancora ancora tu, la traccia si presenta molto compatta nel suono alternando momenti di tranquillità a coinvolgenti riff ruvidi ma originali al tempo stesso.
L’escursione dance si ripete con i brani Vieni Con Me e L’Ombrello Rosso A Pois, due canzoni estrose e creative, dove l’amore ha un ruolo fondamentale, ma in primis si riesce a dare lustro alla voce di Meneguzzi mettendone in mostra le qualità vocali.
Guizzi assolutamente originali di miscelazione dance, latina ed elettronica si possono ritrovare particolarmente nell’ultima traccia dell’album dal titolo Vincerò.
Ecco, stacchiamo le cuffie e concludiamo solo con questa semplice battuta: Miami non possiamo di certo considerarlo un capolavoro del pop/rock italiano, semplicemente un disco abbastanza gradevole e senza pretese, almeno si spera.
Punteggio: 6