Una premessa prima di recensire il primo album di Maurizio Cinesi, +1 è doverosa.
Ieri il display dello stereo iniziava a segnalare il primo brano dell’album +1 e la prima impressione avuta è stata quella di pensare: carina, solare, se sono tutte così però passo avanti il cd.
Mi sbagliavo di grosso: Maurizio Cinesi con il suo +1 ci svela un cantautorato – come dicevo prima – fantasioso e perfetto.
Man mano che scorrevano le tracce del cd, mi rendevo conto che volersi dare un tono se si possiede la stoffa è cosa intelligente, perché prendere un riff non è una cosa difficile, ma alterarlo, addizionarlo, sottrarlo, tenere un ritmo senza annoiare l’ascoltatore è una cosa difficilissima, ma Maurizio Cinesi ci è riuscito in pieno.
Ora addentriamoci dentro i meandri particolari di questo lavoro.
Si parte con Tu lo Sai, un brano che questa estate è stata una delle canzoni più passate alla radio e il brano più gettonato su Itunes, conquistando il primo posto dei download effettuati.
La seconda traccia invece, Non ti Muovere ha una musicalità più rock, realizzato con classe sopraffina, dove l’elettronica – seppur presente – passa in secondo piano in favore di una eclatante chitarra quasi acustica.
E’ Logico, Francesca, Un Amore Semplice – esattamente terza, quarta e settima traccia del cd – hanno in comune una grande audacia espressiva, sia per interpretazione vocale del cantante, sia per il testo, che ha il sapore sincero della sua personalità di artista, e penso anche di uomo.
La musica di tutte e 14 le tracce riesce a mantenere un’incredibile romanticismo, evitando però il rischio della noia, che a mio avviso non si affaccia in nessun brano nemmeno all’orizzonte.
Maurizio Cinesi regala in mezzo a questi brani inediti anche un famoso pezzo di Lucio Battisti, egregiamente riarrangiato, dal titolo Anna.
Chiude questa carrellata di emozioni il brano Al Bar del Progresso: quattro minuti di pura dolcezza, con un basso duro e presente in maniera costante, una batteria semplice e una chitarra poco acida all’inizio, è protagonista di un ottimo pezzo, molto espressivo fino alla fine.
Per chiudere, mi augurerei solo che il mercato discografico non provvedesse a seppellire Maurizio Cinesi nell’oblio delle meteore, come spesso succede, perchè di menestrelli del rock in Italia ne abbiamo ancora bisogno.
Etichetta: Anteros
Punteggio: 7