Pubblica “Piramidi” ed è subito manifesto e introspezione, vita personale e denuncia sociale. Un facile arrivare in cima tra i paragoni che mancano e un inevitabile sentirsi nudi di poche cose, di pochi stimoli. “Ossa”, pochi strati di pelle, poche maschere, poco di tutto. Un sound che mescola quel poco di rock americano, scuro e noir che oggi diviene anima e distorsione della scena indie ad un più semplice reticolato pop che non dispiace mai niente e mai scontenta qualcuno. Ci sono ampi momenti di bellezza come la semplicità espositiva in musica e liriche quando Panama canta per esempio “Come aria” in cui il sint ripercorre la Georgia dei REM o quel certo modo di sembrare KrautRock. “Ti solleverò” sembra davvero venuta fuori dai marciapiedi universitari di una metropolitana, una grande città di “Piramidi” che tutto sorveglia dall’altro dei suoi tetti piatti… ci sono tinte filosofiche e mood di vita di una adolescenza scolastica, di una “Notte prima degli esami” chiusi nelle camerrette tra i compiti e le ripetizioni. Luciano Panama fa un vero disco Indie, che proclama maturità ed equilibrio. In rete il video ufficiale di “Ossa” e anche qui c’è davvero tanto oltre le righe sfacciate. Eppure scommetto che molti si fermeranno a vedere quella ragazza che non porta i vestiti.