Lui è Luca Vagnini, marchigiano, cantautore e italiano fin dentro le ossa…la sua canzone è frutto di tutte le nostre più antiche e celebri tradizioni di scrittura, ogni passaggio così come ogni soluzione.
Il disco si intitola “L’invisibile” che rimanda (senza troppo allontanarci dal tema portante) al concetto di emarginato e di persona che sono “invisibili” alla grande società che corre senza sosta. Ma invisibile è anche il sogno e la vita parallela che crea, invisibile è il sentimento tenuto segreto o i segreti tenuti…segreti.
Insomma potremmo parlare di un concept album di bella canzone d’autore italiana. La vera particolarità di Vagnini è la timbrica vocale che senza fatica ci riporta alle belle liriche di Ivan Graziani…ma tra i due non v’è alcuna correlazione di sorta.
Etichette e somiglianze a parte il disco si snoda in 10 tracce che si fanno ben digerire. Tra tutte svetta la scanzonata “La regina dei miei sogni” di cui segue il video ufficiale e altre ballate solari come “Il fanciullino” o altre più digitali e attuali come “Invisibile”.
Luca Vagnini depone il suo personalissimo tassello alle innumerevoli pagine della nostra tradizione musicale, quella leggera, quella d’autore…forse anacronistico e forse fuori contesto il suo semplice quanto ingenuo senso di semplicità che dirompe traccia dopo traccia…oggi che siamo tutti pensati in uno scenario digitale iper tecnologico.
Benvenuto, buon ascolto…sfacciatamente “visibile”.
Luca Vagnini: parallelismi di realtà
“L’invisibile”, un secondo disco, una seconda prova una ulteriore conferma.

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