Sì, avete letto bene. Il duo indie pop con l’album Declaration of Dependence trasporta l’ascoltatore nella purezza più candida della musica del Nord Europa.
Un’affascinante canzone dal titolo 24-25 apre il sipario di questo viaggio musicale, dove un gustoso girotondo di buoni sentimenti e buona musica che porta nell’aria il tocco magistrale delle chitarre cede il passo al secondo brano dal titolo Mrs Cold che, insieme a Boat Behind, hanno fatto da singoli trainanti al cd.
Me in You, Rule My World, My Ship Isn’t Pretty e Renegade tanto per citarne qualcuna, hanno insieme degli ingredienti primari davvero perfetti come allietare l’anima, portare serenità, scacciare i malumori, assaporare ogni singola nota come se fosse acqua.
Atmosfera e musica sempre ordinata ed elegante anche nei pezzi Power of Not Knowing e Peacetime Resistance, bellissime, dove l’inizio della musica delle chitarre è quasi intimo per poi sfociare in un crescendo di note sempre acustiche e felpate; e dove la particolarità delle due voci, che si cercano e si sostengono a vicenda, riescono ad essere lo strumento più importante.
Peacetime Resistance è davvero incantevole anche nel testo che recita: “Feeling the comfort of eyes is your sole intention. We all want to be understood unconditionally“, e chi al giorno d’oggi non vorrebbe sentirsi confortato ed essere capito incondizionatamente?
Freedom and it’s Owner, Riot on an Empty Street, Second to Numb e Scars on Land chiudono il disco; sono tracce delicate e poi travolgenti, qui le armonie salgono in superficie a respirare aria musicale allo stato puro.
Stop.
Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe alias i Kings of Convenience con l’album Declaration of Dependence devono solo nel tempo farci un favore: quello di continuare a scrivere e a suonare in questa magica maniera.
Punteggio: 8