Lasciando da parte le analogie di cucina vi presentiamo il disco d’esordio dei Karbonica che scendono in pista con questo full lenght dal titolo “Quei colori”.
Proprio da questo titolo si parte per avere la prima sorpresa agrodolce perché da un simile titolo ci si aspetta del sano pop italiano elettronico e glitterato da main stream. Ed invece ci troviamo di fronte ad un bel rock italiano si ma solo nella lingua e nelle radici…sfacciatamente chiare le radici di un certo ascolto oltre confine, storia di tanti ormai che “cercano la fortuna in America”. I Karbonica riescono poi a confezionare rigorosamente in italiano (encomio anche per questo) un disco che tratta temi d’attualità, economia e crisi, il nostro bel paese e i suoi problemi, l’amore che non manca mai come da perfetta musa ispiratrice e poi spazio ad aspetti autobiografici di vita finemente ricamati perché in fondo siano un po’ di tutti. Un equilibrio direi tutto sommato buona tra il romanticismo e la rabbia, tra qualche sporadico momento di introspezione e le distorsioni elettriche di chitarre.
Un buon disco questo dei Karbonica, sicuramente ingenuo come accade spesso per un esordio (male se così non fosse), troppa energia che quasi pretende di avere spazio idoneo dove sfogarsi e facce troppo contratte: recitando la parte dei cattivi rabbiosi si finisce per rispolverare un clichè davvero troppo antico e inflazionato. Però è un esordio: e non scordiamolo mai!!! Buon ascolto…