Anche se le tracce del mini disco siano pochissime si evince subito che il timbro di Greta non passa di certo inosservato.
Le sei tracce profumano di un pop italiano ma con sfumature rock gradevolissime.
I brani fin dalla prima traccia dal titolo “Solo rumore”, che ha fatto da apripista all’intero Ep, alternano ballate succulenti a canzoni invece svelte; nel brano citato prima “Solo rumore” la voce di Greta si rileva come pepe sgranato, piccante al punto giusto, il pezzo è omogeneamente mescolato ad un suono sensibile e quasi malinconico, ma sempre sotto il profumo del rock.
“Bussi alla mia porta” secondo pezzo del disco invece ha quel sapore egocentrico dove non manca di certo l’energia; il pezzo è costruito sul classico strofa-strofa-ritornello-strofa ma con un ottima struttura musicale che con la voce sopra le righe della cantante riesce a diventare davvero originale.
Il mini disco va avanti con “Giornata grigia”, dove le tastiere e le chitarre vibrano, l’insieme del pezzo tra musica e parole è senza dubbio gradevole.
“L’estate” è la quarta traccia dell’ep, unico pezzo non scritto dal duo di autori Casalino/Faini; “L’estate” è un altro brano pieno di energia, con una sezione ritma particolarmente dinamica, e con un bel basso corposo.
Stiamo per concludere questo mini viaggio con i pezzi “Per dirti soltanto” e “Dimmi che mi ami”: le due canzoni suonano intense dall’inizio alla fine, Greta in questi due brani ci regala virtuosi vocalismi, insomma la ragazza è capace di spaziare tra i generi senza perdere la bussola.
Stop.
“Solo rumore” è una prova sicuramente difficile da affrontare per emergere nel mondo della musica, dove essere originali ormai è diventata una parola fantasma, ma da Greta è stata sorpassata a pieni punti, una prova che potrà vincere molti scettici, come ha fatto anche con la sottoscritta.
Punteggio: 7