Si intitola “Tutto bene”, 10 inediti e un omaggio a Niccolò Fabi con la splendida “Vento d’estate” che per lunga parte è stata rivisitata in uno stile urban digitale. E se il pop più accademico delle prime due tracce “Va tutto bene” e “Dall’altra parte delle cose” in cui c’è davvero poco da direi se non che il bel sound pulito, equilibrato e sincera fa da correda ad una voce portante che sa fare il mestiere molto bene.
Il primo punto di forza arriva con “Nodi” che sembra davvero stagliarsi dalla scrittura “fino ad ora” ascoltata in questo disco: un pregiato ricamo ben serrato di metriche e di parole, dolcissime e ben scelte che si adagiano in questa giostra circolare a planare con il senso primo del messaggio che ci viene restituito.
Un brano di sottile e suadente rivalsa per la propria felicità. La prima featuring la troviamo con “Un inizio migliore” ed è quella di Diego Esposito e anche qui la scrittura cerca poche soluzioni facili, bello l’inciso che torna. Un altro punto di “trasgressione” alla forma canzone canonica è “Se” con questa scelta di un Bass-synth che sostiene il brano che piano piano si sviluppa in punta di piedi concedendo fiato e aria aperta allo spazio attorno…e si corre liberi di andare.
Ritroviamo Zibba in una featuring in “Troppo lontani” ed è proprio un brano che potremmo aver lasciato in “Come il suono dei passi sulla neve” per quanto qui l’industria digitale sembra avere più voce in capitolo. “Tutto bene” è un gran bel disco pop italiano che non punta alla rivoluzione anche se in più di un’occasione ha giocato carte davvero interessanti, capaci di segnare il passo.
Luca Marsi per FullSong