Miracoli è il brano che ha fatto da apripista all’intero lavoro: canzone bella, altezzosa, gustosa, insaporita da fiati incantevoli sempre sotto la guida di un tono vocale caldo e confortevole, a volte delicato, altre possente e vigorosa.
La grazia e la delicatezza della voce di Cristina Donà ci apre le porte nei pezzi Un esercito di alberi, (dedicato a due persone importanti della sua vita, suo marito e suo figlio), In un soffio e Giapponese (l’arte di arrivare a fine mese). Questi brani respirano di aria ipnotica, difficile da liberarsene, ci si sente quasi rapiti, prigionieri di un sogno insolito con un’alchimia musicale intrisa di pathos; la struttura musicale è quella di un jazz originale e egregiamente comunicativo.
Più forte del fuoco è la quinta traccia del cd, brano dedicato alla piccola Olivia, figlia del cantautore Niccolò Fabri scomparsa prematuramente. Questa canzone è incantevole: viene evidenziato un fischio che segue a regola d’arte un’ottima chitarra acustica con al centro dell’attenzione la voce splendida della Donà.
Atmosfere musicali e vocali particolari, quasi in stile vintage con un sottofondo jazzistico, le riscontriamo nel pezzo Aquilone, una traccia camaleontica, capace di passare da momenti estremamente atmosferici ad altri più giocosi, rimanendo pur sempre estremamente di gran gusto.
Torno a casa a piedi è il brano che regala il nome all’intero lavoro: “problemi, intendo con lei hai chiarito le tue posizioni, no non vorrei mai che qualcuno da fuori vedesse che mi tieni le mani“, questa è la storia di due amanti che arrivano alla fine della loro storia segreta, con la malinconia che affligge gli animi. Da sottofondo, un pianoforte che esegue incessantemente un disegno melodico sempre uguale che rimbomba quasi ossessivamente per tutta la durata del pezzo, ma senza stancare mai.
Raffinate, colte, aperte ad ogni possibile contaminazione sono le tracce Bimbo dal sonno leggero e Tutti che sanno cosa dire. La prima, una dolce e sottile filastrocca cantata in maniera egregia e che profuma della sua recente maternità, Bimbo dal sonno leggero è toccante, a tratti commovente; invece con Tutti sanno cosa dire ecco la Cristina Donà più rock, la cantautrice milanese qui scorazza in avanti e indietro centrifugando, aggiungendo, mistificando, imbrattando con schizzi sempre più energici questa bellissima canzone.
Chiude l’intero disco il brano Lettera a mano, un filtro d’amore epistolare tra due innamorati, una canzone profonda in tutte le sue sfaccettaure.
Nell’album troviamo anche una traccia fantasma con chitarra e fisarmonica che accompagnano delicatamente delle vocals sussurrate di Cristina Donà fino alla fine del pezzo.
C’è poco altro da dire, in Torno a casa a piedi c’è tutta l’essenza di una grandissima artista, tanti strumenti, tante atmosfere, arrangiamenti orchestrali da far venire i brividi, il gusto spiccato di una magnifica sperimentazione, semplicemente perfetto, reale, onirico, brillante!
Punteggio: 9