Diciamolo subito, il suo modo di scrivere, di rappresentare un momento, di descrivere emozioni e vita quotidiana sono unici, anche perchè la sua bravura nasce dall’utilizzare un linguaggio semplice e comune, che arriva dritto al cuore.
Dieci le tracce, 40 minuti di pure emozioni, di drammi personali, raccontati con rara eleganza, un lavoro dove tutti i pezzi sono legati tra loro da un filo-concetto conduttore.
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Mandaci una cartolina apre il disco, dedicato alla perdita recente del padre; Carmen Consoli in questo brano avvolge l’ascoltatore deliziandolo con la sua chitarra acustica, un testo che non racconta storie ma che preferisce evocare immagini. La chitarra impedisce alle parole di cadere e la voce ammonisce che: “Viva l’Italia, il calcio, il testosterone, gli inciuci e le buttane in preda all’ormone a noi ci piace assai la televisione” e ancora: “Tra tutti i giorni in cui potevi morire perché hai pensato proprio al lunedì“, il ritmo incalza, ci va giù secco, con un suono prevalentemente acustico.
Perturbazione Atlantica e Non molto lontano da qui, uscito anche come singolo, sono brani dalle atmosfere più quiete, dove la voce bellissima della Consoli ed un quasi tremolio drammatico della chitarra ci porta in una storia d’amore complicata, una sorta di non saper gestire la gioia nella vita, ma di trovarsi a proprio agio nel dolore e nella rassegnazione, questo canta il testo di Non molto lontano da qui.
“Ho messo il rossetto rosso in segno di lutto e un soprabito nero. Era un uomo distinto mio zio. Madre non piangere, ingoia e dimentica Le sue mani ingorde tra le mie gambe“. Così canta la cantantessa nella quarta traccia di Elettra dal titolo Mio Zio. Parole dure come lame di coltelli: si parla di abusi sessuali, tutto in questo brano è levigato, non ci sono strappi, nemmeno quando le chitarre si accendono all’improvviso su parole sarcastiche ed ironiche ma vere come queste.
Sud Est, e Marie Ti Amiamo sono canzoni che dipingono immagini stupefacenti e che si adagiano su morbide percussioni orientaleggianti e inserti noise; Marie ti amo cantata in duetto con il suo conterraneo Franco Battiato è un cocktail perfetto di lingua italiana, araba e francese adagiata su una chitarra che dalle sue note trae ispirazione dal suono di un mandolino, un brano che si esprime in una lingua dal lessico infinito e dalle meravigliose potenzialità fonetiche, naturalmente ricca di sfumature e musicalità.
Originale il pezzo A Finestra dove le note della Consoli cantano in lingua siciliana adagiate su una ballata quasi come se fosse una filastrocca da imparare a memoria.
In Col Nome Giusto, la frase: “Se la lontanza è come il vento” ci riporta al grande Domenico Modugno, mentre Elettra, che regala il nome all’intero lavoro, narra di una prostituta e del suo peccato, Elettra è un brano perfetto, un pezzo che la Consoli sa gestire in maniera eccellente.
Senza dubbio queste canzoni non sono semplici pezzi, questi sono quadri, acquerelli che rappresentano i paesaggi emozionali di una donna che non ha nessuna paura di mettersi a nudo.
Ventunodieciduemilatrenta chiude l’animo di Carmen Consoli, pezzo bellissimo dall’inizio alla fine, coinvolgente, attuale, diretto, puro. In questo brano la cantante ci fa assaporare i cambi di voce, quasi in falsetto che ne fanno di lei un’artista unica nel suo genere.
Stop.
Carmen Consoli con Elettra rimane sempre fedele a sè stessa, sempre più con classe e maturità, sempre più musica, quella musica di gran classe per orecchie un po’ più evolute, mai banale, mai monotona, semplicemente Carmen Consoli.
Punteggio: 9