Apre le porte all’ascoltatore “Bambino” primo brano del disco e singolo scelto per la promozione, da ricordare che “Bambino” è la cover del famoso pezzo “Guaglione” di Carosone.
La band come al solito nei lavori sfrutta l’originalità di un genere musicale come quello del folk/rock/ska.
A differenza degli album precedenti, il nuovo disco dei ragazzi fiorentini è strutturato come un’opera teatrale, un dramma in quattro atti condito tutto da un gran finale. Ottavio nella commedia dell’arte rappresenta la maschera della felicità, sempre alla ricerca dell’amore eterno.
Il primo atto è l’infanzia, dove la predisposizione di Ottavio all’amore si fa palese subito dalla prima infanzia. “Bambine cattive” invece, seconda traccia del cd canta la voglia di crescere senza invecchiare del protagonista, e, in “Timido tango” Ottavio si fa travolgere dalla timidezza e della precarietà dell’esistenza.
Il secondo atto invece, è Cattive Compagnie, con pezzi come “Balla ancora“, “La Mauvaise Réputation ” e “Lilù si Sposa”, dove il giovane Ottavio inizia a frequentare gli esclusi dalla vita, gli emarginati.
Il terzo atto invece ci trascina dentro: Ottavio e l’amore, il punto più importante, dove focalizza tutta la sua vita, in tracce come “ ‘O ‘guerriero ‘nnammurato“, “La ballata di don Gino“, “Le ballerine” e “Senza parole” lo troviamo stanco di lottare, un Ottavio che si maledice, esausto di troppe parole, e di troppi insuccessi amorosi.
L’ Atto quarto è invece: la fuga.
Sembra non esserci altra possibilità che quella di scappare per lui verso la campagna, “Viva la campagna“, “La Vedova Begbick” e il pezzo “Porto Cabagna“, rivelano il suo malessere interiore, il desiderio di una vita diversa, magari con la natura, perfette le ballate in musica che accompagnano i brani.
Eccoci arrivati alla fine delle tracce, la quattordicesima il gran finale, che chiude l’opera con il pezzo “L’Armistizio“. Questo è un Ottavio che pareggia i conti con se stesso, aspetta a testa alta una nuova vita, aspetta l’amore quello con la A maiuscola…
E’ veramente difficile trovare un passo falso in questo lavoro, perché tutta la tracklist è ben articolata e scorrevole, ma soprattutto capace di coniugare in maniera perfetta melodie ed immediatezza, il tutto intriso da un’involuzione compositiva davvero sopra le righe.
Tecnicamente si evince una grande maturità artistica della Bandabardò, un disco, dunque, che sia sotto il profilo dei testi che della musica, vede la Band proseguire decisa verso un cammino luminoso, senza rinunciare al proprio stile, che è una miscela sapiente di energia e pulizia di suoni. L e ritmiche dell’intero album sono articolate in maniera perfetta, con chitarre acustiche, tromba, e violini sempre in primo piano, che spesso a metà dei pezzi lasciano alla batteria e ai fiati il compito di portare avanti la musica senza stancare l’ascoltatore, ma al contrario ad avere voglia di canticchiare e battere i piedi a terra a suon di musica.
Interpreti di questo “dramma teatrale” sono tutti i componenti della band fiorentina e quattro ospiti d’eccezione: Tonino Carotone, Stefano Bollani, Adriano Murania e Clemente Ferrari. Insieme al cd, la confezione contiene anche un dvd “La nascita di Ottavio“, dove la Bandabardò e lo staff che ha partecipato alla realizzazione del disco raccontano la nascita dello stesso.
Un disco quindi che va ascoltato tutto di un fiato, creato da un gruppo che non ha certo il problema di scadere nel troppo commerciale.
Etichetta: On the Road Music Factory
Punteggio: 7