Il gruppo umbro rappresenta una boccata d’ossigeno nel panorama italiano, una vera speranza ed allo stesso tempo la constatazione che anche da noi è possibile coniugare la buona musica con un prodotto commercialmente valido. La calda e potente voce di Cristian Laurenzi e l’ottima tecnica del gruppo rappresentano una marcia in più: le canzoni risultano graffianti, ma nel contempo orecchiabili e radiofoniche al punto giusto.
Il progetto è nato circa un anno fa a Città di Castello, con la voglia di ridare credibilità al nostro rock ed ascoltando il risultato finale lo scopo è decisamente raggiunto. I dieci brani spaziano far il prog, il migliore rock, citando qua e là Muse, Placebo ed H.I.M ma senza snaturare la propria natura, sempre fortemente in evidenza. I testi parlano d’amore, di odio, rabbia, aspetti della nostra società di oggi, il tutto condito da un sound non facilmente etichettabile, tanto che qualcuno si è scomodato coniando il termine di “Italian Alternative Rock” (da non confondere con il rock altenativo alla Marlene Kuntz e Verdena). Ci sono sì venature dark , cupe al punto giusto, ma anche delle melodie che rimangono subito in testa, elettronica usata con la giusta discrezione, sintetizzatori che donano alle canzoni un tocco di danzereccio che non guasta. Anche a livello d’immagine gli Assenza non passano inosservati: forte l’impatto visivo in coerenza col genere musicale che i quattro musicisti propongono. Anche il booklet del cd, molto curato graficamente, non lascia indifferenti, anzi! Le tracce migliori del disco sono “Tu che non hai paura“, che tratta di un dialogo a due fra chi spera nell’esistenza di un Dio e chi ne è invece certo, e “Scusa se non sono come te“, che in maniera sarcastica critica il modus vivendi dei giovani italiani di oggi.
Un consiglio: ascoltare per credere … gli Assenza hanno davanti a loro un gran futuro!
Punteggio: 8