Sette le tracce di Passerà questa noia di Aldo Lundari, ma tutte intrise di una galleria sonora che contiene l’intera essenza emotiva dell’essere umano.
Pensami domani, primo pezzo del mini disco inizia a monopolizzare il lettore, gradevolissimo l’incedere di un contrabasso ed una fisarmonica che inizialmente si cedono il passo, per poi cullare dolcemente la voce originale di Aldo Lundari.
Ho chiesto è un ipotetico dialogo tra l’artista ed il cielo, una tarantella che inizia acusticamente, per poi sfociare in strutture armoniche di vari strumenti dalle mille sfumature.
“ho chiesto al cielo di restar sereno, e alla paura di restare dov’è, all’orizzonte di scoprirti il cuore al nuovo giorno“: un’autentica euforia dell’innamoramento…
Passerà questa noia è il brano che regala il titolo all’intero lavoro: c’è poco da dire, una canzone bella senza riserve.
Per farla breve, Passerà questa noia è uno di quei lavori che si ascoltano e riascoltano perchè la voce di Lundari cattura non mancando di trasmettere emozioni.
Un aspetto sonoro dal sapore quasi intellettuale sono le tracce Le cose semplici e Gira la palla, dove le musiche sono perfettamente cucite addosso ai versi.
L’indubbio fascino di tutto il disco è dovuto ad un sapiente uso della chitarra acustica dello stesso Lundari, lui intreccia un fitto dialogo tra la sua chitarra e la sua voce.
Non ti ho detto e Aspetto sono brani perfettamente fusi tra poesia e musica, fenomeno assai raro nel panorama musicale di oggi.
Insomma, Passerà questa noia è un album senza tempo, di una bellezza e profondità straordinaria. Da consigliare a tutti quelli che ancora non hanno avuto modo di conoscere questo artista.
Punteggio: 9