Indubbi richiami nei suoni e nella melodia sarebbero le cause per cui Bruno Bergonzi e Michele Vicino, due autori italiani, hanno citato in giudizio nientemento che Prince, il leggendario cantante funky-soul reo di aver copiato in modo evidente il brano targato 1983, Takin’ me to paradise, per la
realizzazione del suo fortunato singolo The most beautiful girl in the world del 1994.
Bruno Bergonzi ha rilasciato una dichiarazione a Billboard: “Quando abbiamo ascoltato per la prima volta la canzone di Prince abbiamo immediatamente intrapreso azione legale, ma questa causa si sta trascinando da 15 anni e non si è ancora conclusa, tale è la lentezza del sistema giudiziario italiano. Abbiamo solo deciso di rendere pubblica la nostra storia adesso“.
L’ultimo appello della Corte di Roma, il quale confermava le ragioni dei due italiani, è avvenuto nel Dicembre del 2007, mentre la prima udienza della controversia, tenutasi nel 2003, aveva smentito le loro accuse.
La sentenza pronunciatasi a favore di Bergonzi e Vicino prevede il divieto di distribuzione e diffusione del brano di Prince sul territorio italiano, oltre al risarcimento dei diritti d’autore finora accumulati, ma non goduti dai due autori, per le parti plagiate da parte del 50enne artista del Minnesota
Tale scenario dovrà però essere confermato con un terzo appello che dovrebbe concludere la causa; tuttavia, ciò potrebbe richiedere ulteriori anni per colpa del già citato sistema giudiziario italiano.
L’attuale editore di entrambi i brani in questione è la Universal Music Publishing, il cui direttore amministrativo Claudio Buja ha ribadito la difficoltà e l’importanza della questione: “stiamo attendendo i risultati della terza sentenza, ma posso solo dire che su certe situazioni si deve mantenere il massimo riserbo e discrezione”.
Noi ci auguriamo che la diatriba si risolva correttamente, con la speranza – forse vana – che la burocrazia del nostro Bel Paese possa evitare in futuro di sollevare ad ogni occasione giustificati dubbi, critiche e negativa attenzione da parte di tutto il mondo.
Fonte: Billboard