Il nuovo lavoro di Tony Cercola, percussionista, batterista e qualcuno lo chiama anche percussotore è figlio di questo nuovo mondo digitale soprattutto nel mix e in quella rigidità “industriale” in cui si fermano tutti i suoni e tutte i loro disegni. Bellissima apertura con “E patatrac”, un singolo radiofonico di grande rilievo.
Ma il resto non è da meno. E da dietro il suo set percussivo, Cercola ha chiamato a sfilare artisti come Eugenio Bennato, Ugo Mazzei, Roberta Albanesi e tanti altri… soprattutto di tanto altro mondo vista la loro provenienza…e parliamo di artisti argentini, spagnoli, lituani e brasiliani.
Resta dunque la curiosità di conoscere chi ha contaminato cosa, cioè se brani storici come “Lumumba” – che in questo disco ritroviamo in altra veste assieme ad altri 4 suoi vecchi successi – assume questa forma digitale per l’apporto del romano Paky Palmieri e di questo sapore afro grazie al senegalese Laye Ba oppure era tutto un disegno già chiaro dal principio nella mente di Cercola. E così sarebbe curioso conoscere la genesi di “Song Inspiration” con questo miscuglio tecno psichedelico e sapere da dove esce fuori dato che qualche traccia prima abbiamo ascoltato tracce come “Ojos” con Mimmo Cavallo e Lea Costa dallo spiccato sapore tradizionale africano che quasi ci proietta sull’isola di Banana Joe.
Insomma un disco che non sai come va a finire, ricco, decisamente ricco, un Arlecchino in persona, un concentrato di generi, di caratteri, di idee e di inarrestabili novità. Il tutto per mano di un solo percussatore, e dici poco?