Tanti bambini festosi e allegri danno il benvenuto ai telespettatori della serata finale del Festival di Sanremo 2010. La Clerici è a dir poco raggiante, complici i dati di ascolto che l’hanno premiata nelle scorse serate. La padrona di casa introduce i primi due cantanti per poi cedere la scena ad Emilio Solfrizzi e compagnia, in un balletto stile Bollywood. Ancora musica in gara ed è l’ora del tributo a Michael Jackson, la cui memoria è omaggiata da tre ballerini del suo corpo di ballo. Per dirla tutta, malgrado il parere commosso della Clerici, da casa questo balletto non è sembrato una gran cosa.
Senza dilungarsi sulle canzoni, di cui si è pralato ampiamente nei giorni scorsi, da segnalare è invece l’esibizione di Lorella Cuccarini che, come preannunciato, indossa solo la forma di una chitarra e sotto lo strumento, niente! La Cuccarini nazionale fa la sua bella figura e porta una performance a Sanremo tratta dal musical Il pianeta proibito, di cui è protagonista.
Come detto, questa sera non ci soffermeremo sulle canzoni e sulle esibizioni di ciascun cantante in gara, però non si può non menzionare la delicatezza di Simone Cristicchi che, senza facili retoriche o ricordi strappalacrime, lancia un saluto alla recentemente scomparsa Alda Merini.
Qualche minuto di notorietà anche alle maestranze Rai, applaudite per l’ottimo e utile lavoro svolto e poi lo spettacolo continua con i bambini della trasmissione Ti lascio una canzone (che nel frattempo sono diventati grandicelli). Mary J Blige arriva sul palco come ospite internazionale malgrado il forfait di Tiziano Ferro che avrebbe dovuto duettare con lei ma che ha disertato l’Ariston per via di una laringite. Mary però forse è confusa dalla collocazione di Sanremo sulla cartina geografica visto che continua a salutare in francese.
Alle 23:26 vengono annunciati i tre finalisti: Marco Mengoni, Valerio Scanu e Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici. Il verdetto getta scompiglio in teatro: sull’esclusione di Malika Ayane, l’orchestra del Festival di Sanremo esplode, si ribella, non acconsente ed è la prima volta in assoluto in cui si vede una reazione del genere. Addirittura i maestri stracciano gli spartiti, li lanciano sul palco e protestano sonoramente. E’ una finale che lascia l’amaro in bocca per il verdetto su Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici. L’unico accolto in finale con grande entusiasmo del pubblico in sala è Marco Mengoni.
Prima dei momenti finali in cui verrà decretato il vincitore, arriva sul palco Maurizio Costanzo, autore – tra le altre cose – di Se telefonando, meravigliosa canzone portata alla gloria da Mina. Chi potrebbe oggi incarnare questo brano? Costanzo ne è certo: Arisa. Ancora qualche minuto per dar voce a tre operai, volti simbolici della crisi economica in cui versa l’Italia (Amore mio?!?). Il Festival, non si sa bene come, diventa la succursale del Maurizio Costanzo Show, con annessi interventi di Bersani (il politico, non il cantante) e di Scajola. L’ultima puntata appare allo sbando, senza personalità, senza una meta precisa e con un pubblico stanco, scocciato, insofferente e scalciante.
Finalmente torna la musica, con la nuova esibizione di Marco Mengoni, a seguire Valerio Scanu e infine Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici. Da segnalare l’aspetto del tenore che, dalla prima puntata del Festival, sembra invecchiato di dieci anni, forse per i ritmi serrati della kermesse, forse per le contestazioni, chi lo sa.
Prima di svelare il verdetto, la Banda dei Carabinieri suona il tema di Guerre Stellari e La fedelissima, marcia dell’Arma. Pochi minuti dopo Malika Ayane torna sul palco per prendersi i meritati applausi perchè riceve il premio della critica Mia Martini, un attimo prima di accogliere i tre finalisti per la lettura del nome del trionfatore.
Valerio Scanu vince il 60° Festival di Sanremo, abbstanza incrdibilmente vista l’immediata esclusione della prima sera. Certo, sempre meglio lui che Pupo e Avanti Savoia ma, nella terna finalista, Marco Mengoni avrebbe meritato la vittoria.
Per il secondo anno consecutivo il primo posto al Festival è appannaggio di un partecipante ad Amici. In un’Italia in crisi, il posto giusto dove cercare occupazione è Canale 5, transitando successivamente in Rai. Al di là dell’ironia, Valerio Scanu ha indubbiamente una bella voce e merita successi e vendite in abbondanza ma la canzone presentata non è all’altezza di una vittoria a Sanremo, a parere di chi scrive.
Sanremo 2010, racconto della finale segnata da fischi e spartiti accartocciati
La serata finale del Festival di Sanremo 2010 verrà probabilmente ricordata per l’imponente mole di fischi e per gli spartiti appallottolati in segno di protesta dai maestri dell’orchestra, per contestare l’arrivo in finale di Pupo&co.
