Gualazzi è stato preceduto dal duo Ell e Nikki che si è esibito in rappresentanza dell’ l’Azerbaigian con la canzone Running Scared, in lingua inglese. L’Eurovision Song Contest, tenutosi a Düsseldorf lo scorso 10, 12 e 14 maggio, ha visto il ritorno dell’Italia dopo ben 13 anni.
Raphael Gualazzi rappresenta un “prodotto” made in Italy di ottima fattura anche se il suo genere (jazz in versione più leggera che si fonde al pop) non è propriamente il pedigree della musica italiana tradizionale e melodica. Segno che anche la musica italiana, fortunatamente, incomincia a mostrare cavalli di razza e nuove idee.
Un plauso va a Caterina Caselli, grande scopritrice di talenti musicali, che ci ha fatto conoscere Raphael Gualazzi nel corso dell’ultimo Festival di Sanremo, nella categoria giovani. Il talento puro del giovane musicista marchigiano, pianista e stimatore di strumenti a fiato (virtuosismi di tromba accompagnano il brano presentato nei due Festival), si è mostrato fin dalle prime note durante il Festival di Sanremo.
Non altrettanto è successo nell’Eurovision dove Gualazzi, è partito molto più indietro del risultato finale che lo ha portato a scalzare di 4 voti (189 i voti totali di Gualazzi) perfino il super favorito svedese, Eric Saade con il brano Popular, giunto poi terzo. Solo nella fase finale della kermesse, Gualazzi ha potuto incassare un ottimo secondo posto che lascia ben sperare per il prosieguo della sua carriera, anche internazionale. Risultato ancora più prestigioso se si pensi al genere musicale non troppo commerciale di Gualazzi che, tuttavia, è riuscito ad inserirsi tra il pop e la musica dance.
L’appuntamento per la prossima edizione dell‘Eurovision Song Contest è per il prossimo anno a Baku, in Azerbaigian, sulle rive del Mar Caspio.