Raddoppiata la vendita dei dischi in vinile negli Stati Uniti

Il 2008 ha segnato la rinascita del caro vecchio supporto musicale, grazie ad alcune operazioni commerciali attuate da varie case discografiche.

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Nell’era digitale che stiamo vivendo, ormai da più di un decennio, giradischi e vinili non hanno trovato posto sugli scaffali degli estimatori di musica: il compact disc, ad onor del vero, era già subentrato sul finire degli anni ’80 negli usi e costumi del pubblico, soppiantando con la sua indubbia tecnologia pratica e innovativa i 33 e i 45 giri.

Tuttavia, al giorno d’oggi è altresì popolare l’amore per il vintage, ovvero per certi oggetti, mode e tendenze dei passati decenni: sull’onda di ciò, l’etichette discografiche hanno riconsiderato la fabbricazione del vinile come via alternativa – e forse nostalgica – alla moderna diffusione della musica.

Tale situazione ha incontrato il favore della popolazione statunitense tanto che, secondo i dati forniti dalla Soundscan, società che si occupa di tracciare le vendite musicali in Usa, nell’anno che si è appena concluso, il 2008, il mercato dei dischi in vinile è stato protagonista di una crescita dell’ 89% rispetto al 2007.

Il risultato è sorprendente e simbolico, nonostante la vendita del vinile rappresenti solo lo 0,1% del mercato globale musicale.

A spingere tale tendenza vi è la ripubblicazione, da parte della Capitol Records, di alcuni album storici, come The dark side of the moon dei Pink Floyd e Abbey Road dei The Beatles, pietre miliari della musica internazionale che hanno attirato nuovamente l’attenzione del pubblico verso la rivalutazione dell’oltre sessantennale supporto discografico.

Al vertice della Top10 dei dischi in vinile più acquistati del 2008 vi è In rainbows, ultimo album della rock band inglese Radiohead (originariamente offerto gratuitamente agli utenti del web tramite il loro sito ufficiale), mentre uno degli storici capitoli della carriera del gruppo, Ok computer, targato 1997, si piazza al decimo posto.

Successo anche per Chinese Democracy, il lungamente atteso – e a tratti disatteso – progetto inedito dei Guns N’ Roses, la cui edizione in vinile si aggiudica il terzo posto nella suddetta classifica.

E’ azzardato prospettare un’inversione di tendenza – il ritorno in auge di tecniche largamente superate è abbastanza improbabile – tuttavia resta ancora aperto il dibattito sulla sbrigativa sacrificazione del mondo analogico, travolto e sconfitto dall’imponente impronta della tecnologia odierna, ma ancora apprezzatto da una fetta di amanti della musica.

Fonte: Rolling Stone


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