Conosciamo Pier Bernardi e spesso nomi come il suo vengono messi dietro le righe dei frontman e delle belle facce da copertina. Eppure la sua è una carriera lunga e ricca di collaborazioni. Non ultime quelle che ritroviamo sparse in queste composizioni di un album che penso sia da considerare il suo “esordio” ufficiale: finalmente un lavoro che da voce al suo estro in totale libertà. Si intitola “Re-Birth” e al suono di basso di Bernardi troviamo anche nomi come Michael Urbano alla batteria (al lavoro anche con Ligabue), “Ace” degli Skunk Anansie), un prezioso cameo di chitarra di David Rhodes (a lavoro anche con Peter Gabriel) e tanti altri.
Un disco emozionante, silenziosamente rock per quanto da una simile radice Bernardi riesca a sviluppare una psichedelia efficace, visioni dal futuro sospese e morbidissimi armonici che accompagnano e non spaventano. E se composizioni come “I’m Ready Now” sembrano uscire da uno scenario underground notturno e malfamato di motociclisti la splendida pittura di “Grace” sembra raccontare il mondo e i suoi popoli in perenne divenire (non a caso ritroviamo un videoclip assolutamente efficace e ricco di poesia).
Ancora un Rock quasi a citare i Pink Floyd in “Little Square of Miracles” oppure retrogusti quasi alla Jeff Buckley di “Mojo Pin” quando suon “ resse Upon Us”…e così scivolando via via per tutte e 10 le composizioni, un ascolto che si chiude con l’enigmatica “My Eyes are Yours” che in non pochi istanti mi riporta alla nostalgia di Twin Peaks (anche se Bernardi gli concede uno sviluppo solare e di generosa melodia).
Un disco insomma che richiede lettura ed impegno, dedizione e certamente niente che possa essere lasciato scorrere come sottofondo…forse, per i tempi che corrono svelti, un simile lavoro va ad auto-censurarsi una fetta di pubblico abbastanza grande. Come a dire che “Re-Birth” non è un disco per chi la musica la lascia come corredo gustoso ad una giornata qualunque.
Pier Bernardi: libero suono in questo “Re-Birth”
Direi che dietro questi 10 nuove composizioni strumentali c’è tutto il mondo ed il suono di uno dei bassisti più importanti della nuova scena italiana.

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