Liscia, delicata, sagomata ad arte e ben dipinta. E questo disco praticamente rappresenta tutto questo. Si intitola “Sveglio fantasma” e non scherzo quando penso che in ognuna di queste 11 tracce esistono ragioni di bellezza melodica e di arrangiamenti maturi ed estremamente funzionali nella stranezza folle di alcuni momenti. Dalle palline di ping pong di “Lupa” ai campanacci che somigliano ad un hang in “Luminoso” o a quel rimando agli Eurythmics di “Sweet Dreams” quando suonano le prime note de “Il punto e la linea”. Ma “Sveglio fantasma” è un disco italiano, di pop italiano, di musica leggera italiana che diventa elettronica internazionale – soprattutto di elettronica in generale. Come a dire che il singolo di lancio “Come il quadrato” mi riporta inevitabilmente al nuovo disco di Ottodix di cui vi parlavo qualche tempo fa sempre sulle pagine di FullSong. Quello che arriva poco ma non con meno fascino sono i testi che di certo alludono ad una ricerca e ad una filosofia ben diversa dai soliti “suole cuore amore” o dai soliti momenti di letteratura politica che cercano la dottrina delle idee. I P.A.S.E. propongono un disco assolutamente ben fatto, ben suonato per quanto sia digitale il tutto e soprattutto bello senza cercare cose incomprensibili. Fossero più popolari i testi per venire incontro all’ascolto di tutti, diremmo che il centro sarebbe stato preso in pieno. Un buon ascolto che vi invito a fare subito.