La 36enne star di successi come The real slim shady e Without me riemerge a distanza di 4 anni dal suo ultimo album, 3 anni dopo il ricovero a causa della dipendenza da sonniferi e a 2 anni dalla morte violenta del suo migliore amico, avvenuta in contemporanea con il fallimento del secondo matrimonio con la moglie Kim.
Un suo nuovo brano, intitolato I’m having a relapse, ha fatto recentemente il giro del Web e ha dato adito ad indiscrezioni sul ritorno dell’artista nella discografia e in tour.
Il primo passo effettivo verso il rientro nell’occhio del ciclone sarà compiuto, però, con l’uscita di The Way I am, raccolta di memorie disponibile nei negozi d’oltreoceano a partire da domani 21 Ottobre 2008.
Le 200 pagine sono intervallate da fotografie private del rapper, oltre alle riproduzioni dei fogli originali su cui sono state scritte le parole di alcuni suoi testi, ricevute di hotel e altri pezzi di una vita turbolenta.
Il libro è un lungo viaggio che inizia dalla dolorosa adolescenza di Marshall Bruce Mathers III (il vero nome di Eminem), passando per gli umili lavori tenuti a Detroit in attesa di una grande occasione, raggiunta successivamente con l’incontro del produttore e cantante rap Dr. Dre.
Nel prologo del lavoro l’artista spiega i motivi della sua lontananza dal mondo pubblico negli ultimi anni, descrivendo in particolare quanto sia stato difficile accettare la scomparsa del suo migliore amico di sempre, il rapper Proof (all’anagrafe Deshaun Holton), ucciso con un colpo di pistola nell’Aprile del 2006 in un club di Detroit.
“Dopo il tragico evento, è passato un anno prima che potessi tornare a vivere normalmente”, confessa la star, aggiungendo che “alcuni giorni facevo fatica ad alzarmi, altre volte non riuscivo a camminare, nemmeno a scrivere una sola rima. Non ho mai avuto cosi’ tanto dolore nella mia vita, una sofferenza che è diventata parte di me”.
Il calorosissimo affetto provato da Eminem nei confronti del compianto Proof è frutto, in gran parte, dell’enorme aiuto ricevuto da egli all’inizio del cammino di rapper, permettendo all’allora giovane ragazzo dalla pelle bianca di entrare nella scena black di Detroit, pressochè inaccessibile a chi non avesse la pelle nera.
Brian Tart, presidente della Dutton Books, società appartenente alla Penguin Group Inc. ed editrice del libro, si riferisce al rapper come “una persona che non ama stare al centro della vita mondana, ma che sicuramente ama essere un’artista”, ritenendo giusto che egli si sia allontanato dallo star system per un lungo periodo, certo che l’artisticità di Eminem rimanga fortemente salda “nelle sue ossa e nel suo sangue”.
Un ritorno per questa superstar sotto una luce molto più introspettiva rispetto al passato: messo da parte – temporaneamente, si immagina – il lato provocatorio e dissacrante degno dei migliori showmen comici, il rapper si apre al suo pubblico e a tutte le persone che vorranno leggere, conoscere, capire ed anche emozionarsi, in attesa della prossima polemica da lui generata e dai giornali ingrandita.
Fonte: The Associated Press