Musica in Castello: “Mò siente” neofolk d'autore dal Sannio beneventano con Sancto Ianne

Venerdì 11 Luglio ore 21,30 – Fontanellato, cortile Rocca Sanvitale

I Sancto Ianne fondano la loro musica su un profondo rapporto emotivo con la cultura e la tradizione della propria terra – il Sannio beneventano – creando un neo-folk d’autore dalla straordinaria capacità di coinvolgimento

Venerdì 11 Luglio ore 21,30 - Fontanellato, cortile Rocca Sanvitale

I Sancto Ianne fondano la loro musica su un profondo rapporto emotivo con la cultura e la tradizione della propria terra – il Sannio beneventano – creando un neo-folk d’autore dalla straordinaria capacità di coinvolgimento in cui convivono, in maniera naturale, pulsioni rock e musica blues, sonorità arabe e ritmiche balcaniche, ballate malinconiche e ipnotiche tammurriate. Debuttano, per la prima volta in provincia di Parma, i Sancto Ianne: il gruppo che – con centinaia di concerti alle spalle – ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia e  all’estero ed è giunto tra i cinque finalisti della Targa Tenco nella categoria “miglior album in dialetto”.
Venerdì 11 luglio alle 21.30 – data unica – il palcoscenico della corte di pianura della Rocca Sanvitale di Fontanellato ospita il concerto “Mò siente” dei Sancto Ianne (in caso di maltempo, teatro comunale) nell’ambito della sesta edizione della rassegna Musica in Castello diretta dal maestro Giovanni Lippi e coordinata da Enrico Grignaffini.

Il nucleo originario dei Sancto Ianne nasce nell’estate del 1995 ed esplode – con successo di critica – nel 2001, quando vincono a Casale Monferrato l’European Folkontest, il più importante concorso italiano per gruppi folk emergenti conquistando così il diritto a partecipare, nell’agosto dello stesso anno, come unico rappresentante italiano, al Festival Intercelique de Lorient in Francia, da molti considerato il piu’ prestigioso folk festival del mondo.
Impegnati anche con temi di attualità, i Sancto Ianne hanno vinto nel 2005 l’ottava edizione del concorso dal vivo Voci per la Libertà-Una canzone per Amnesty con il brano Uocchie (impreziosito dalla splendida voce araba del palestinese Faisal Taher), diventando così testimonial ufficiali di Amnesty International.
Hanno alle spalle tre importanti lavori discografici: Tante Bannere, Tanti Padruni, Scapulà, Mo Siente (Folkclub Ethnosuoni, 2006) distribuiti in Europa, Nord America e recensiti positivamente da importanti siti e riviste specializzate in Italia (Folk Bulletin, World Music Magazine, Cupa Cupa.com, TradArr.it), Francia (Ethnotempos,Trad Magazine), Inghilterra (Folk Roots), Olanda (New Folk Sounds), Germania (Folker!), Belgio (Mazz Musikas,Le Canard Folk), Spagna (Caramella), Stati Uniti (Roots World Magazine) e Ungheria (Muzerholdal.hu).
I dischi della band sono stati, e continuano tuttora ad essere, programmati con successo in diverse  radio italiane ed estere (Canada, Germania, Svizzera, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Israele, Australia, Inghilterra, Hong Kong, Colombia e Stati Uniti).

Sul palco i musicisti sono: Gianni Principe (voce e castagnette), Alfonso Coviello (tammorre, tamburello, darbouka, percussioni), Ciro Schettino (chitarra classica e acustica, chitarra battente, mandoloncello, tin whistle, ciaramella, cori), Antonio Pasquariello (chitarra classica e acustica, chitarra elettrica), Sergio Napoletano (fisarmonica, percussioni), Raffaele Tiseo (violino), Massimo amoriello (basso elettrico), Pierluigi Iele (tecnico del suono).

L’evento è a ingresso libero ed è inserito nel carnet della rassegna Musica in Castello, giunta alla sesta edizione che coinvolge 11 Comuni: Fontanellato capofila, Fontevivo, San Secondo Parmense, Polesine Parmense, Soragna, Busseto, Salsomaggiore Terme, Sissa, Fidenza, Felino, Roccabianca. “Musica in Castello VI ed” è inserita nel palinsesto di eventi provinciale “Estatefuoricittà” realizzato dalla Provincia di Parma e collabora con “ErmoColle2008” e “I concerti della via Lattea” per due eventi realizzati in sinergia.

Cosa dice la critica dei Sancto Ianne?

“…canzoni decisamente solide, sorrette dal consueto tiro ritmico, da melodie avvolgenti e spesso da un robusto lirismo che ben si adatta alla narrazione di storie minori”

Beppe Montresor – L’Arena di Verona

“…alternanza di pieni e suoni sottili, un gran lavoro di dinamiche e scelte timbriche ed una esecuzione che riesce a rimanere emozionante e spontanea”
Roberto Sacchi – Folk Bullettin

“Attacco potente, ritmica incalzante, approccio compositivo con arrangiamenti gustosi, sferzate sanguigne ma anche poesia e dolcezza melodica”
Ciro De Rosa – World Music Magazine

“Con questo album la band sannita costruisce un buon folk d’autore che pur guardando alla tradizione declina una propria versione della musica popolare”
Domenico Coduto – InSound


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