Inevitabile ascoltare questo disco e non fare un parallelo con la grande scena main stream e non solo quella italiana. E dalle molte pubblicazioni che vedo apparire in rete scopro che non è solo mia questa impressione, anzi. MANU – al secolo Emanuele Gallo di Bordighera classe ’84 – sforna un disco e dei video assolutamente coerenti, ricchi di una produzione che ha poco da invidiare ai colossi (con le opportune e doverose distanze, sia chiaro sempre) e raggiunge traguardi che lasciano perplessi per quanto sfacciati. Solo parlando dei video che girano su youtube – come il singolo “Flashback” che vi presentiamo alla fine dell’articolo – oltrepassa e di prepotenza anche il MILIONE di visualizzazioni. Insomma: MANU con questo esordio intitolato “Distanza 0” (Distanza Zero) mette in chiaro le carte in gioco e sforna un disco di pop e R&B di maniera assolutamente di livello. Un disco d’amore, adolescenziale, di provincia e di grande metropoli, un disco di grattaceli e di lussuria romantica, un lavoro digitale che fa il verso (e lo fa bene) alle grandi produzioni main stream internazionali. Troviamo 15 inediti e forse una pecca che torno a condividere con la gran parte della critica presente è la mancanza di sorprese e di sviluppi trasgressivi dalle linee portanti che conducono il gioco per tutti e 15 i brani presenti. Qualche fotografia: “Sempre Per Sempre” ha una intro interessante, quasi un matrix computerizzato. “Il Cielo questa notte è più nero” ci fa accomodare come il pop acustico che quasi rammenta “Più bella cosa non c’è” di Ramazzotti. Nella title track di questo lavoro, forse più che altrove, la struttura e di prepotenza la timbrica vocale ci riportano allo scenario di melodie aperte e ariose di Michele Bravi. In “Un piccolo bacio” le primissime note sembrano raccontarci “Sere nere” di Ferro ma ovviamente sono solo stupide impressioni: però probabilmente, forse anche perché condizionati da questa intro, questo è il momento che MANU cerca di avvicinarsi a Tiziano Ferro che ha sposato il genere a pieno. Melodie a parte direi che questo disco, se è vero che avrebbe dovuto giocare un poco di più con gli ingredienti in tavola, è anche vero che forse per essere il primo esperimento ha realizzato più di tutto quello che si poteva promettere anche solo segnandolo. Un buon giorno direi… vediamo ora come prosegue la giornata.