In verità si chiama Pierpaolo Marconcini, grafico e cantautore bolognese, giunge al suo primo lavoro e pubblica oggi “Le memorie dell’acqua” per SRI Production: un disco assolutamente interessante e liquido… sarà per questi arrangiamenti sottili e cinici di chitarra elettrica (riprendo questo bel commento che lui stesso ci fa ad uno dei suoi brani e che trovo assolutamente calzante), sarà per questa voce sottile che spesso disegna melodie aperte e leggerissime, sarà un suono che prende in prestito l’elettronica mai ambiziosa o forse anche quei gusti spesso lo-fi e mai arroganti. Insomma, Lo Yeti regala alla nuova canzone d’autore italiana la sua personalissima visione della vita, dei rapporti umani, della loro genesi e della loro osservazione.
Lo Yeti pare tenersi lontano dal raggiungimento di qualche buona conclusione restando invece in bilico, sospeso quasi, in un moto perpetuo di osservazione. E in effetti questo disco pare sospeso: anche in brani decisamente pop italiani come la bellissima “Intrepida” caratterizzata da una struttura direi quasi circolare, paiono vivi e protagonisti toni psichedelici e alternative…e questo anche grazie alla produzione condotta per mano anche da Angelo Epifani… e a proposito di alternative ne troviamo sprazzi assolutamente digitali e sfacciatamente pop nel singolo di lancio “Amore Bufalo”.
Figlio indiretto della cultura Beatles e lo dimostra chiaramente quando ci canta “Rita” o quando invece cita l’intro di “Blackbirds” ne “La nostra rivoluzione”.
E tornando al presente della nuova canzone nostrana, le chitarre ritmiche dai suoni distorti di “Anidride” o “Sotto effetto della luna” mi riportano alla produzione di Dola J. Chaplin quando cantava “Railways” e l’energia dolcemente elettrica della sua forma canzone – nel singolo già citato “ More Bufalo” o anche in “Santa Madre Dei Miracoli” – mi rimanda al non più giovanissimo Carmine Torchia.
Lo Yeti chiude il cerchio letterario dei suoi testi (anche se non in ordine di tracklist) con la morbidissima “La canzone dell’acqua” che un poco affascina e culla, un poco inneggia ad un Battiato di maniera e in altri toni cerca il bello in melodie che hanno fatto la storia come “The Joker” by Steve Miller Band.
Un ascolto decisamente interessante… fresco fresco di pubblicazione.
Lo Yeti: l’esordio umido d’acqua
Non so se è il titolo di questo disco ad avermi condizionato nella metafora. Dico però che l’esordio de Lo Yeti permea umidità e acqua da tutti i pori.

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