Le sue composizioni sono state interpretate da vari artisti del panorama italiano, conquistando dischi d’oro e platino. Ha composto musica e testi per Umberto Tozzi, Francesco Renga, Gemelli Diversi, Nina Zilli, DearJack, Pquadro, Michele Bravi, Silvia Mezzanotte e per gli altri artisti dei talent “The Voice”, “Amici” e “X factor”. I brani composti per Francesco Renga vengono inseriti negli anni in diversi “The Best” dell’artista, così come per il singolo “Cerco ancora te”.Per Silvia Mezzanotte oltre alla composizione dei brani, cura gli arrangiamenti del “Lunatica Tour”. Nel 2017 scrive per Nina Zilli il brano “Per un niente”, contenuto nell’album “Modern Art”. Dal 2013 ad oggi ha un contratto in esclusiva con la Sugar di Caterina Caselli.
Noi lo abbiamo intervistato.
Ciao Emilio, parlami della tua storia artistica, della tua evoluzione.
Sinceramente non pensavo di diventare autore, compositore e addirittura produttore. Ho iniziato come batterista a 4 anni e credevo che quella sarebbe stata la mia strada. Successivamente ho imparato da autodidatta a suonare pianoforte, tastiere, chitarra acustica, elettrica, basso e a cantare. Diciamo che avendo preso pratica con questi strumenti poi ho pensato di provare a scrivere qualcosa per il gusto di arrangiarlo autonomamente. Inviai le mie prime due canzoni a Silvia Mezzanotte tramite “Myspace”, lei come sempre gentilissima le ascoltò e decise subito di inciderle nel suo disco, “Non c’è contatto” divenne anche il singolo più importante del disco. Da lì poi iniziò un’ardua ricerca di contatti per inviare brani agli artisti. Scrissi nel 2008 il singolo per Umberto Tozzi, arrivai ad un contratto di esclusiva con Francesco Renga e scrissi quindi anche per lui in quegli anni. Iniziai poi un’esclusiva con SugarMusic (la mia attuale casa editrice) e continuai a scrivere per i vari artisti dei talent Amici, Xfactor, The voice, quindi per i DearJack, Michele Bravi, di alcuni sono stato anche produttore artistico come per Simonetta Spiri, Claudia Megré, Lorenzo Campani, Davide Mogavero e altri. Ultimamente poi ho scritto per i Gemelli Diversi, Nina Zilli e il 27 uscirà anche il disco dei Nomadi con un mio brano.
Cosa ne pensi della situazione discografica attuale?
Non vorrei convergere ancora sul problema dei talent poiché a lungo se ne discute “in ogni dove”. Vorrei puntare di più sulla difficoltà di percepire la qualità di un disco e quindi sul desiderio di acquistarlo.
Ormai si ascolta la musica dai telefonini, dai tablet, dai notebook con una qualità audio imbarazzante. Non c’è la cultura di ascoltare un CD su un buon impianto. Da qui il passaggio immediato allo scaricamento di files in bassa qualità da internet poiché “tanto è lo stesso”. Questa forse è la vera crisi discografica del nostro periodo. Le persone non sono motivate ad acquistare un cd chiaramente poiché non ne vedono il motivo, non sentono la necessità di gustare la musica nella qualità che merita. Vi confido che come produttore ho potuto “ammirare” questo problema anche nell’ambito interno della discografia, forse vi farà ridere, ma c’è chi mi ha richiesto in fase di mix, di dare più bassi ad un brano che stavo producendo, avendolo ascoltato esclusivamente dall’altoparlante del suo telefonino.
Hai scritto per tantissimi artisti, ma se dovessi sognare per quale cantante avresti voluto scrivere del passato? e per quale cantante ti piacerebbe scrivere?
Potrei dare una sola risposta per entrambe le domande. Mi piacerebbe scrivere per Mina, un’icona della musica che racchiude passato e presente, che continuerà a far parlare di se con assoluta certezza anche nel futuro.
Tu fai parte di una nuova generazione di autori. Che rapporto c’è tra di voi?
Mi piace collaborare, anzi spesso prendo l’iniziativa di coinvolgere altri autori, talvolta creando legami e sinergie tra autori distanti sia artisticamente che geograficamente. Più ci si conosce bene e più si sfruttano le qualità di ognuno per ottenere risultati migliori. Ci sono poi amici di una vita come Piero Romitelli, con il quale scrivo da molti anni, abbiamo condiviso pezzi di vita insieme oltre che molte soddisfazioni.
Il 27 ottobre esce il nuovo album dei Nomadi “Nomadi dentro”. Hai avuto il piacere di scrivere per loro, come si chiama il brano. Parlacene un po’!
Il brano che ho scritto per i Nomadi si intitola “Può succedere”. E’ la traccia numero 5 del disco, parla di come sia possibile cambiare ogni cosa con la forza dell’amore. Cito anche una parte di testo: “Alla fine vinceranno gli ultimi, quelli che non ti aspettavi mai”. Non si sa mai da dove arrivi la vittoria, dove “vittoria” nella vita io la intendo come sinonimo di felicità, quindi “Può succedere” che alla fine trovino il segreto della felicità proprio quelli che non ti aspettavi, quelli che avevi messo in fondo alla lista, “gli ultimi”, esattamente.
Quale canzone famosa avresti voluto comporre e arrangiare tu?
Ce ne sono molte! Se devo sceglierne una direi “Extraterrestre” di Eugenio Finardi.
E’ notizia di questi giorni che nella scuderia Sugar ha fatto il suo ingresso Arisa. Pensi di scrivere un pezzo per lei?
Sì, Arisa è ufficialmente entrata a far parte della famiglia Sugar. Sicuramente proverò a scrivere qualcosa per lei, è bello ogni volta mettersi in gioco e creare qualcosa di originale per vestire la voce di un’artista.
Cosa consigli a chi volesse intraprendere la carriera di autore?
Ci vuole un carattere forte, senza abbattersi, essere pronti a prendere porte in faccia. Non sentirsi mai arrivati ed essere molto critici con se stessi, questo è il segreto per migliorare. Ascoltare molto, studiare, formarsi, sperimentare. Poi quando si è convinti di aver creato una buona canzone, si può provare a inviarla all’artista che è in linea con quella composizione. Moltissime persone mi scrivono attraverso il mio sito internet o la mia pagina facebook per consigli e collaborazioni, ascolto sempre tutto e rispondo, cosa molto rara in questo ambiente.
Per Sanremo 2018 hai pronto qualcosa?
Sì, ho già qualche inedito che è stato preso in considerazione da alcuni artisti, chiaramente da qui a febbraio tutto cambierà in continuazione, per cui bisogna sperare che gli artisti scelgano in definitiva le mie canzoni e gli stessi artisti vengano a loro volta scelti per salire sul palco dell’Ariston.