La notte dei Grammy Awards si è svolta ovviamente in parte nel ricordo della morte di Whitney Houston, avvenuta solo qualche ora prima in un hotel di Beverly Hills, a pochi metri dal teatro dove si è tenuto l’evento.
Molta l’attesa dei fan di Adele, dal momento che l’artista sarebbe finalmente tornata a cantare, dopo l’intervento alle corde vocali che ha fatto temere a molti il peggio ma che invece si è rivelato ben superato.
Tante le aspettive su Adele: super candidata, super quotata, data per vincitrice assoluta.
I pronostici non hanno mentito: Adele ha conquistato ben sei Grammy’s, diventato la regina incontrastata di questa edizione dei premi della musica.
In dettaglio, Adele è stata premiata come:
- miglior canzone dell’anno: “Rolling In The Deep”;
- miglior registrazione dell’anno: “21”;
- miglior album dell’anno: ‘”21″
- migliore album pop: “21”
- miglior singolo: “Someone Like You”
- migliore video: “Rolling In The Deep”.
Una vera e propria incetta di premi, decisamente i più importanti nell’abito dei Grammy Awards.
Ottimi risultati anche per i Foo Fighters che hanno portato a casa cinque trofei; forse sarebbe più opportuno dire che hanno portato in garage i premi, visto che David Grohl – parlando di “Walk” – ha fatto sapere che “è un album che abbiamo creato nel mio garage che evidenzia il valore dell’apetto umano nella musica“.
Tra un ricordo commosso e l’altro per Whitney Houston, non è mancato un momento dedicato ad Amy Winehouse, con un premio speciale assegnato per il suo duetto con Tony Bennet.
Impossibile non notare che quest’anno Lady Gaga è rimasta a bocca asciutta: che si sia già sgonfiata la bolla del gigantesco successo che l’ha investita o piuttosto questa edizione ha segnato un ritorno alle grandi voci e al buon rock che, anche senza orpelli, riescono a colpire?
A beneficio di chi non conoscesse ancora Adele, ecco la recensione dell’album 21 e il video della sua esibizione dopo essere stata premiata.