Tratto da un romanzo e suddivisa in 13 episodi, ognuno dei quali rappresenta una cassetta registrata dalla protagonista, una giovane ragazza di sedici anni di nome Anna Baker che racconta i tredici motivi che l hanno indotta al suicidio e i suoi responsabili. Fin dal suo debutto nella nota pay TV e’ stata subito un successo clamoroso che sta coinvolgendo e facendo discutere milioni di telespettatori in tutto il mondo. Tutto questo ha portato anche al rinnovo della serie per una seconda stagione che vedremo nel 2018.
Ora vorrei però analizzare con voi quelli che sono a mio avviso i motivi di questo successo.
Innanzitutto era da tantissimo tempo che non usciva un teen drama vero e proprio. Sono ormai lontani gli anni in cui andava tanto di moda questo genere televisivo sdoganato da Dawson’ s Creek che ancora oggi resta un grande punto di riferimento per il genere. Negli ultimi tempi le serie televisive americane si sono più concentrate nei generi fanta-scientifici ed era ora che si tornasse a raccontare degli adolescenti di oggi assai cambiati nell’ ultimo decennio.
Una cosa che però resta invariata e’ il tema del bullismo purtroppo che ancora adesso porta migliaia di vittime a togliersi la vita proprio come la nostra protagonista. “13 Reasons Why” ha la capacità di trattare questo e ad altri temi legati alla droga e agli abusi sessuali in maniera asciutta e realistica senza stereotipi o banalità. Questa serie TV può essere molto utile non solo per un pubblico di giovanissimi ma anche per i genitori e gli insegnanti perché proprio come racconta questo telefilm, basato su una storia vera, capiamo come troppo spesso a causa delle nostre vite sempre più frenetiche ci dimentichiamo di avvertire i campanelli d allarme che qualcuno in difficoltà ci lancia aggravati dalla mancanza di comunicazione che spesso conserva gravi ferite interiori che non sempre si riescono a domare. Produttrice di questa serie TV e’ la star Selena Gomez che ha anche ammesso di essere stata vittima dei bulli al liceo a causa della sua impopolarità. Sebbene Selena sia la produttrice le va dato il merito di esser sempre rimasta dietro le quinte senza volersi mettere in gioco in prima persona come attrice, con l intelligenza di chi ha capito che vista la sua fama, lo spettatore avrebbe distolto l attenzione sul vero messaggio della serie.
Quindi il merito di questo gioiellino e’ stato quello di trovare un cast di giovani attori in erba non ancora famosi e sopratutto sono stati scelti degli attori senza grandi avvenenze fisiche rendendo lo show ancora più realistico. Il protagonista Clay interpretato dal promettente Dylan Minnette e’ l esempio di un ragazzo mingherlino e impopolare che sa il fatto suo, vive nel suo mondo ma non per questo non possiede carattere. Anche stessa Anna Baker interpretata dall’ australiana Katherine Langford e’ si una ragazza carina ma non la classica belloccia magra e formosa da riviste patinate. Un altro elemento chiave del successo della serie e’ la musica che qui diventa quasi una protagonista invisibile che riesce ad accompagnare tutti i personaggi nei momenti più toccanti dello show. E non si tratta della solita musica trita e ritrita che va in voga negli ultimi anni in radio ma sentire canzoni dei The Cure, la stessa Selena in chiave intima acustica o di altre band e cantanti semi sconosciuti hanno dato alla serie quel tocco magico che ci riporta indietro alla magia degli anni 90 grazie sopratutto al mezzo di comunicazione della stessa defunta protagonista cioè le musicassette.
Vedere i protagonisti ascoltare queste 13 cassette nei walkman, girare lato quando ne finisce uno e registrarci sopra ci ha sorprendentemente riportati indietro nel tempo e ha dato modo di far conoscere alle nuove generazioni questi oggetti che probabilmente per loro sono nuovi e obsoleti non facendo più parte del nostro uso quotidiano. Selena Gomez ha anche avuto l’ idea brillante di far uscire sul mercato la colonna sonora del telefilm proprio su cassetta e chissà che magari non si abbia un’ inversione di tendenza, come sta accadendo ultimamente con il vinile.
L ultima puntata riesce a concludere in maniera egregia questa storia ma riesce altresì a lasciare delle porte aperte sul destino di alcuni dei personaggi che sicuramente troveranno strada nella prossima stagione. Mi auguro che gli autori non rovinino tutto mantenendo intatta la stessa atmosfera, magia e coerenza di questa prima serie che potrebbe ispirare molte altre produzioni hollywoodiane per il futuro.
Intanto per chi non l avesse fatto, guardatevelo perché Anna Baker vi aspetta.
Marco Sobani per FullSong