Se pensiamo a brani sempreverdi come “Guarda che luna” di Buscaglione che qui diventa “Don’t want the moonlight” e che quel sound inconfondibile oggi diventa un brano lounge di matrice elettronica, allora va da se come questo disco non solo diventa interessante nella proposta ma acquista un fascino assai prezioso anche da un punto di vista culturale.
Tra tutte mi viene da sottolineare le bellissime “sperimentazioni” in “Vengo anch’io no tu no” di Jannacci, Fo e Fiorentini che Francess si diverte a far rimbalzare tra un folk industriale e quel divertimento in bilico tra soul e “rockabilly”. Come in altri casi anche in questo l’inciso viene lasciato in italiano e la cosa un poco sorprende e un poco celebra quel rispetto che si deve a chi cerca di rendere omaggio alla grande tradizione musicale.
Un unico inedito in questa track list ed è il brano “Good Fella” in cui, in un’aria da urban styler la nostra si diverte a cucire assieme parole in inglese con parole in italiano dando così compiutezza al senso di ciascun verso.
Un lavoro assai interessante amici di FullSong che proprio oggi vede la luce negli store digitali e nei negozi di musica. Il nostro invito cade sempre puntuale…quando ne vale la pena.
Francess: l’Italia in lingua inglese
Come titolo direi che è perfetto. Il nuovo disco personale di Francesca English in arte Francess – che molti ricorderanno come corista di Zucchero nel tour di Black Cat – sforna un disco prodotto e pubblicato da Sonic Factory in cui è la nostra Italia percorsa da 8 brani celebri della storia discografica del nostro bel paese ma tradotti in lingua inglese e ancora rivisti e corretti negli arrangiamenti.
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