Il ritorno di Toto Cutugno, vero mattatore di edizioni a cavallo fra gli anni 80 e i 90, la carta giocata da Pupo (idolo delle teenager nai suoi esordi) e il sempreverde Nino D’Angelo, non sono piaciuti alla giuria demoscopica chiamata a votare le migliori 12 canzoni della serata sulle 15 in concorso.
Resta da capire se il Festival di Sanremo sia ancora la kermesse della canzone o dei cantanti poichè da tempo, oramai, la confusione sul premiare l’artista o il brano sembra regnare sovrana. Per il resto è evidente che anche Sanremo ha voglia di cambiare faccia e, sopratutto, premiare il nuovo che avanza guarda caso il futuro delle case discografiche. Per carità, alcuni giovani big in questa edizione (e non solo) stanno dimostrando che Sanremo non è solo amore e cuore e forse neppure solo fiori ma non tutto l’oro sembra luccicare. E se da una parte c’è da applaudire ai giovani emergenti che una volta avrebbero calcato le scene dell’Ariston nella categoria “giovani” mentre oggi, grazie soprattutto ai talk show televisivi che si sono sostituiti ai “festival degli sconosciuti” i “giovani big” raggiungono la notorietà prima di aver lasciato il segno nella musica, dall’altra parte c’è da chiedersi se questo sia ancora il festival della canzone italiana o la fase finale di un festival degli emergenti o meglio ancora di “Amici” o “X Factor” e similari.
Nella speranza oramai remota di poter vedere i big, quelli con la B maiuscola per intenderci, della musica italiana speriamo che il “nuovo che avanza” dia almeno linfa al mercato della discografia italiana sempre più agonizzante. Tuttavia, siamo certi che la kermesse riuscirà ben ad evidenziare il big che in futuro sarà etichettato con la B maiuscola e che non sarà, su questo siamo d’accordo da anni, colui che vincerà il Festival di Sanremo 2010 ma sarà il talento musicale, per dirla in una parola l’artista di cui ha bisogno la musica nostrana. E non solo!