L’album è uscito lo scorso 18 maggio, una data non casuale: in quel giorno ricorre infatti l’anniversario della scomparsa di Ian Curtis dei Joy Division, gruppo che ha segnato il sound dei Newdress che sin dai loro esordi portano avanti la tradizione della new wave in italiano contaminata dall’elettronica.
Il disco prosegue il loro percorso artistico ed è composto da sei brani inediti fra i quali il singolo apripista Daylight e contiene anche tre bonus track (la cover dei The Sound, Contact the Fact ed i brani In questo inverno e Sorride a tutti.
Falso Negativo è tutto da scoprire, un viaggio fra musica e parole che tratta di disagi sociali del mondo di oggi fra toni e contrasti, radiografie e patologie, cinema e fotografia.
Suggestivo è l’artwork creato dalle fotografie di Renzo Bertasi che ben rende lo spirito dell’’intero lavoro: tutto nasce da uno studio di fiori e delle loro strutture, fissato su pellicola uso raggi X e stampati a contatto su carta baritata ai Sali d’argento.
Un progetto dunque curato nei minimi dettagli che rappresenta oggi l’immagine perfetta di ciò che sono i Newdress musicalmente, una band che non ha mai fatto mistero dei suoi gusti trasposti nelle sue canzoni.
Falso Negativo è un disco che immortala dunque i Newdress attuali quasi come in un’istantanea e li proietta verso il futuro.
Abbiamo intervistato per Fullsong il batterista Jordan Vianello.
– Attico Narcotico … come aprire un disco nella maniera migliore …
“È una storia legata ad una dipendenza da qualcosa che non è ben specificata nel brano quindi ognuno si può rivedersi in ciò da cui dipende. L’assenza di qualcosa porta sempre a dipendere ad esempio da una persona, dalle sigarette. Il tema principale del disco è quello delle problematiche sociali moderne, tutto ciò che indirizza l’uomo a credersi falsamente malato, da qui il titolo del disco Falso Negativo. Un falso negativo è il risultato di un esame che è errato e porta erroneamente ad accettare l’ipotesi sulla quale esso è stato condotto. Una ragazza ad esempio fa un test di gravidanza e risulta incinta invece è sbagliato, ma accetta l’ipotesi di esserlo”.
– Spiegaci dunque meglio il titolo dell’album …
“ Il titolo dato al disco è legato alle problematiche sociali, ma è anche un gioco grafico: se si vede la copertina rappresenta delle radiografie di fiori che sono state fatte da un fotografo bresciano vent’anni fa, sono dei falsi negativi, il fiore che porta cioè a vedere anche il suo interno. C’è anche un’altra spiegazione legata maggiormente alla nostra musica: l’album è uscito il 18 maggio, data nella quale cade l’anniversario della morte di Ian Curtis dei Joy Division. Tutti i new waver di quel periodo erano additati come dei negativi, chi ascoltava quel tipo di musica era un depresso. Per me erano invece dei falsi negativi”.
– Il singolo che ha anticipato l’uscita del disco è Daylight: come mai questa scelta?
“Non avremmo mai pensato che Daylight sarebbe stato il singolo, ma finito il mixaggio del disco ci è sembrato il pezzo più trascinante, radiofonico e commerciabile. Può essere ascoltato da più persone anche da quelle che non conoscono la new wave”.
– Rumore Interiore è la canzone più dark dell’intero lavoro …
“È un po’ una ballad anche se in realtà non lo è, ma comunque ha dei ritmi molto più lenti rispetto a quelli del resto del disco. È anche questo titolo rispecchia una macchia del nostro tempo: non si riesce mai a stare fermi e si continua a pensare e questa iperattività mentale scientificamente è detta proprio “rumore interiore”, quando vai a dormire ma il cervello continua a pensare. Questi rumori interiori possono dare anche dei disagi ad una persona che quindi cerca qualcuno che la possa calmare, quietarne il respiro e aiutarla a frenare il momento di disagio. Questo è un problema sociale di adesso: tanta gente non riesce mai a stare tranquilla”.
– In Hedone ci sono echi del movimento dark wave dei primi anni’80, è un brano che riecheggia dei Clan of Xymox …
“È a livello musicale il pezzo più spinto del disco, forse ancora di più di Daylight, molto new wave.
Hedone era la dea della bellezza. È quindi la ricerca di una bellezza guardando ad un presente in cui siamo sempre con delle voglie di avere qualcosa visto che non siamo mai soddisfatti. Questo personaggio che vive nel nostro disco rappresenta anche lui una ricerca di una bellezza, la bellezza di qualsiasi cosa. C’è una frase che dice “la ricerca del piacere è il mio partito, l’edonismo è il mio vestito”: scelgo di cercare la bellezza perché stufo di tutta questa bruttura che gira, mi aggrappo alle piccole cose del quotidiano.
Nel testo c’è il personaggio che viaggiando in macchina dice “sorpasso, parcheggio e corro a prenderti”, nel quotidiano nel piccolo raffigura la ricerca di qualcosa che ci faccia star bene”.
– Messaggio Criminale è una altro dei pezzi forti di questo vostro nuovo lavoro …
“Tutti i pezzi sono nati da sessioni in sala prove con basso chitarra e batteria e dopo è stata aggiunta l’elettronica. Di solito partivamo al contrario: abbiamo cambiato parecchio modo di impostare il lavoro. prima era magari Stefano che portava l’elettronica e poi noi ci lavoravamo su, invece ora abbiamo accantonato l’elettronica scrivendo prima le canzoni con basso chitarra e batteria e poi ci abbiamo aggiunto le tastiere. Messaggio Criminale è nata in modo abbastanza spontaneo con una ritmica che fa molto New Order e si parla di qualcosa di palese, cioè dello stalkeraggio, altro problema sociale dei nostri tempi: è una persona che vede una donna che sa di essere preda di qualcuno perché riceve messaggi sul suo telefono. Il tutto ha un lieto fine perché lo stalker si placherà perché la donna deve sentire amore da parte di una persona quindi lo stalker la lascia a godere la sua vita”.
– Santa Indolenza ricorda molto le atmosfere dei Cure del periodo di Disintegration e chiude bene la parte di inediti del vostro lavoro …
“La canzone ha un finale in crescendo. Anche in questa canzone abbiamo voluto palesare un disagio dei nostri giorni, l’indolenza, la depressione che portano a stare fermi ed inerti con i pensieri che ti schiacciano, è una sorta di denuncia del problema”.
– Il disco si conclude con tre brani che non sono inediti: Contact The Fact, cover dei The Sound, In questo Inverno e infine Sorride a Tutti. Perché la scelta di mettere in questo lavoro dei pezzi già editi?
“Due li abbiamo scelti semplicemente perché non erano mai stati stampati. La cover dei The Sound fa parte di una compilation per il trentacinquesimo anno del loro album From the Lions Mouth. In questo inverno era invece nell’EP Vernale uscito solo su iTunes. Sorride a tutti era invece l’unico inedito contenuto in Novanta ed abbiamo deciso di inserirlo qui perché ci sembrava abbastanza centrato e si collega bene a quello che stavamo facendo allora e ciò che facciamo oggi. È un buon punto di contatto”.
– Falso Negativo rappresenta un’evoluzione nel vostro modo di fare musica, con l’elettronica che è spinta ancora oltre rispetto alle vostre precedenti prove discografiche. È un sound più maturo a mio giudizio …
“Sono d’accordo e proprio per questo è entrata ancora più prepotente l’elettronica nella nostra musica. Quando costruisci una canzone partendo dalle basi elettroniche e poi ci aggiungi la voce vai a cantare in punti in cui non dovevi farlo o non avevi comunque pensato di farlo. Avendo prima invece la canzone e la linea melodica scritta inserendo in seguito l’elettronica canti nei punti giusti. Negli altri lavori la cosa era rimasta un po’sacrificata anche per volere dei nostri produttori: a differenza di altri dischi questo è stato fatto in totale solitudine. In fase di mixaggio abbiamo avuto anche degli scontri nel decidere come dovesse finire la cosa, ma poi il risultato finale ci è piaciuto e il tutto è venuto come volevamo”.
– Dentro Falso Negativo ci sono tutte le vostre influenze musicali, i vostri gusti e ciò che ascoltate …
“Esattamente! Quando abbiamo iniziato dovevamo capire quale fosse la musica che ci piaceva: Joy division, The Cure, Depeche Mode, Clan of Xymox e altri … poi non te li togli più dalla pelle. Devo ammettere che ascoltiamo anche altro, ma nella nostra musica cerchiamo di portare ciò che più mi piace”.
– Cosa vi aspetta ora per promozionare l’album?
“Ci saranno ovviamente dei live con un paio di festival. Per settembre ci sono già delle date fissate a Brema, Milano, ma è siamo in lavorazione per un tour invernale perché noi siamo molto più invernali che estivi.
Ci piace suonare infatti nei grandi festival in estate e poi nei locali in inverno”.
Questa la tracklist di Falso Negativo:
Attico Narcotico
Daylight
Rumore interiore
Hedone
Messaggio criminale
Santa indolenza
Bonus tracks:
Contact the Facts
In questo inverno
Sorride a tutti
I Newdress sono: Stefano Marzoli (voce e synth), Jordan Vianello (batteria), Andrea Zagna (basso), Matteo Frigoli (chitarra).
Biografia:
I Newdress sono una band di new wave italiana attiva dal 2008 a cui risale “Alibi” (autoprodotto).
Nel 2010 esce EP “MODErne Tessiture Sonore” (Kandinsky Records) con la Produzione Artistica di Stefano Castagna (CCCP, Scisma). Nel 2012 esce il primo album ufficiale “Legami di Luce” preprodotto e arrangiato con Lele Battista (Morgan – La Sintesi), Kandinsky Records con i feat. dello stesso Battista e di Andy Fluon (Bluvertigo). Nel 2012 esce l’EP “Vernale” a cui segue nel 2015 l’EP “Novanta” (Vrec) con i feat. di Garbo, Omar Pedrini, Lele Battista e Luca Urbani. Nel 2017 è il momento di “Falso Negativo” (Vrec/Audioglobe).
Piero Vittoria per FullSong