Sono ormai lontani i tempi in cui Emanuele Dabbono partecipava a X Factor, arrivando tra i finalisti. Negli anni ha suonato tantissimo, sia in Italia che all’estero, ha realizzato ben cinque album e ha scritto anche due libri. In molti però l’hanno conosciuto principalmente in veste d’autore, al fianco di Tiziano Ferro, che è diventato persino suo editore mettendolo sotto contratto.
Mi racconti com’è nata la collaborazione con Tiziano Ferro?
Ci incontrammo vent’anni fa in finale all’accademia di Sanremo, il trampolino per il Festival. Entrambi cominciammo a lavorare con Alberto Salerno e Michele Canova. Lo rincontrai quando arrivai in finale alla prima edizione di X Factor e 5 anni più tardi, ascoltando “Non aver paura mai”, mi firmò come autore.
Com’è stato il vostro primo incontro?
20 anni fa eravamo due ragazzi timidi con tanto in comune, che avevano fame di dimostrare quello che sentivano dentro. Adesso siamo amici e proviamo a stanare la bellezza che incontriamo, che proviamo, e a renderla canzone.
Ci parli dei tre pezzi che hai scritto per il suo ultimo album “Il mestiere della vita”?
Come funziona il lavoro con Tiziano? Tu gli mandi dei pezzi che hai pensato ad hoc per lui o ti dà prima qualche suggerimento?
“Il Conforto” ci ha sbalordito per la potenza con la quale si è subito posizionata tra i brani più amati dal pubblico, anche quello che magari prima non seguiva Tiziano.
“Lento/Veloce” e’ genuino perché nato dal gioco, dal divertimento puro e quando le cose non le fai a tavolino c’è sempre questa scintilla di purezza che invade l’atmosfera. Questa e’ la sua estate. Vi sfido a non cantare il ritornello killer.
“Valore assoluto” doveva essere il primo singolo. È il brano più vicino al mio mondo.
Quando scriviamo non badiamo a stili, mode imperanti, ma all’emozione. Mi guardo le braccia quando ascolto. Aspetto il brivido perché è quello che speriamo di far provare alla gente. E la nostra gente e’ quella che sa ancora emozionarsi.
Veniamo invece alla tua carriera come cantante. Che ricordi hai di “X Factor”, che ti aveva visto tra i finalisti della prima edizione?
Pensi che i talent possano essere, ancora oggi, un buon trampolino di lancio per giovani artisti?
X Factor mi ha dato grande popolarità e fatto conoscere al grande pubblico. Il suo limite è farti cimentare con le cover, ma si sa, è un gioco televisivo. La colpa non è del format, ma spesso delle case discografiche che delegano tutto il lavoro di scouting e promozione a un programma televisivo che, per sopravvivere, deve comunque sottostare al meccanismo dello share e delle pubblicità. Pensa che quando partecipai io su Rai2 alla prima edizione pensavo di poter fare i miei brani. Fui attratto dal contratto Sony in premio al vincitore (che poi mi fu offerto come 3# classificato per incidere un Ep di cover e che rifiutai per portare avanti la mia strada).
Mi parli del progetto “Clark Kent Phone Booth”, che ti ha portato anche all’estero?
Nel 2012 incisi tra le mura di casa due album in inglese, in solitaria, suonando tutti gli strumenti. Le radio americane alternative cominciarono a trasmettere qualche brano e ottenni richieste per un tour nei club. Sono volato sulla east coast per 3 settimane da sogno tra New York, Boston, Philadelphia, Cleveland. Una delle esperienze cruciali della mia vita.
Tu intanto hai continuato a pubblicare album giusto?
Esatto. A maggio comincerò ad incidere il mio prossimo album, “Totem”, sarà il mio manifesto.
Un album scarno, urgente e fatto di canzoni vere. Senza featuring o strizzatine d’occhio a radio o mercato. Un disco sincero.
Cosa ci dici invece di Emanuele Dabbono in versione scrittore?
Ho pubblicato due libri “Genova di spalle” e “Musica per lottatori”, con quest’ultimo ho partecipato al recente Bookcity di Milano, una soddisfazione enorme.
Prossimi progetti?
Oltre a incidere il mio prossimo disco, suonerò quest’estate in alcune splendide location (una anche insieme ad Ermal Meta) e sarò tutor della prossima edizione di Genova X voi a settembre (il concorso nazionale per autori indetto da Universal e Siae), in più Tiziano mi ha rinnovato il contratto da autore e compositore. C’è tanto di che gioire e darsi da fare.
Sogni nel cassetto?
Doppiare un personaggio di un cartone animato o scriverne il soggetto.
Laura Frigerio per FullSong