Si chiama Viola Selise, titolo tratto dal primo nome d’arte dell’artista, ex concorrente dell’edizione 2009 del programma X Factor, che alcuni di voi ricorderanno per l’interpretazione di “On my own”, altri per l’espressione di delusione dopo il veto di eliminazione posto da Simona Ventura a favore del gruppo “I Farias”, momento in cui, al terzo mese di gravidanza, Elisa Rossi vede svanire l’opportunità di una veloce carriera nel mondo della musica italiana.

Ma non sono certo gli esiti di un talent show ad esaurire l’energia creativa di un’artista e così, una volta fuori dai riflettori accecanti del palcoscenico del momento, Elisa si rimette in gioco e malgrado i suoi impegni di mamma e moglie, lavora alla produzione del suo primo album, dove esprime tutto il suo talento vocale e compositivo.
La sensibilità artistica di Elisa cresce tra l’erba, la terra e il fango della campagna riminese, dove vive la sua infanzia e adolescenza: il luogo dove Elisa ama rifugiarsi e da cui vuole contemporaneamente fuggire.
Nel 1998 parte alla volta di Roma, dove si diploma in canto jazz presso la Saint Louis College of Music di Roma e studia recitazione e canto presso l’Accademia di Arte Drammatica Pietro Sharoff.
Partecipa a laboratori con nomi del mondo jazz, quali Mark Murphy e Maria Pia De Vito, lavorando contemporaneamente alla composizione dei suoi brani.
Nel 2007 si aggiudica il premio SIAE migliore musica e il premio SISME per la migliore interpretazione, con la canzone “Calmapparente”, nell’ambito del Musicultura Festival.
Nel 2008, in occasione della nuova edizione del Musicultura Festival, replica la vittoria del premio SISME col brano “Imparo l’amore”.
Il 2009 è l’anno della partecipazione al programma di Rai 2 X Factor, all’interno della squadra del cantante Morgan, mentre questo autunno 2010 rappresenta il momento culminante di tutta la sua carriera artistica con il lancio del suo primo album, sotto la produzione artistica del newyorkese J.D. Foster e quella esecutiva di Francesco Oliva.
Nell’album Elisa ci prende per mano e ci guida attraverso un mondo al contempo reale e fantastico fatto di “Piccole cose”, “Calmapparente”, “Case di sabbia”, “Collane di perle”, “Caramelle e pop corn”, senza tralasciare un omaggio alla sue origini romagnole, con una cover della “Rimini” di Fabrizio De Andrè.
Timbro vocale chiaro e ben riconoscibile, ampia estensione e stile elegante e pulito, il canto di Elisa si insinua tra le parole di testi ricchi e sognanti, collocando l’artista su un piano decisamente nuovo ed originale.
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