I-Days: tutte le rose hanno le spine

Ieri si è inaugurata al Parco di Monza la quattro giorni degli I-Days con il grande live dei Green Day, ma non sono mancate le lamentele sui social.

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Gli I-Days rappresentano sicuramente uno degli eventi più importanti dell’estate musicale: non capita tutti i giorni, infatti, di avere nelle line-up artisti del calibro di Green Day, Radiohead, Linkin Park, Justin Bieber, a cui si aggiungono Rancid, James Blake, Bllink-182, Sum 41, Martin Garrix, Bastille e altri ancora.
Dietro alla quattro giorni al Parco di Monza c’è una macchina organizzativa enorme a cui va la nostra massima stima, ma purtroppo ieri sui social, in occasione dell’esordio, non è mancato chi ha mosso qualche critica. Pare infatti che ci sia stato qualche disagio in primis sul fronte dei parcheggi, considerati troppo distanti (c’è chi ha impiegato un’ora per arrivare). Poi c’è stato il problema della fila per entrare: pare che i tempi di attesa siano arrivati anche alle due ore. Degli appunti sono stati fatti anche sul livello della sicurezza, che alcuni hanno considerato scarsa. Altra nota dolente, secondo gli utenti, sarebbero stati i costi legati, per esempio, al food: pare che per acquistare da bere e/o mangiare fosse necessario cambiare i soldi con dei token (sorta di “gettoni”) e che bisognasse acquistarne almeno cinque per un totale di 15 euro. A questi poi si deve aggiungere il parcheggio, il cui costo medio si aggira intorno ai 20-30 euro.
In compenso il pubblico ha però goduto di ottima musica, in particolare con una grande performance dei Green Day, che tutti hanno trovato in perfetta forma.
Che dire: tutte le rose, anche le più belle, hanno le loro spine. Purtroppo non si può pretendere che in un evento di tale portata, soprattutto in un paese come l’Italia dove viene reso difficile anche organizzare un piccolo concerto nella piazza di un paese, vada tutto alla perfezione. E poi siamo solo al primo giorno.
C’è anche da dire che, rispetto allo scorso anno, gli I-Days sono cresciuti parecchio e siamo sicuri che faranno ancora meglio, ascoltando anche la voce della gente.


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