Ecco il disco d’esordio di Chiara Giacobbe. Si intitola “Lioneheart” e dipinge la donna, intimità, emozione, liberazione.
Sono le trame irlandesi a mantecare tutto l’ascolto di questo esordio che incorona una carriera giù lunga e intensa. Dietro questo suono sincero troviamo una donna sensibile e una canzone in lingua inglese in una buona pronuncia che non resta confinata nel pop nostrano ma che anzi si allontana vorticosamente. Sono i The Coors i primi riferimenti che mi vengono in mente, scoprendo tra l’altro che sono assai citati nella critica positiva che accompagna questo disco. In questi 13 inediti che sulle prime risultano spesso lunghi e appena farraginosi in una forma canzone non sfacciatamente lineare, troviamo anche strumentali ricchi di mestiere e di gusto: “Pet Lion” è sole e spensieratezza, la stessa che accompagna il gioco di bambina con un peluche, ed è conquista ed è cammino. Bellissime sovraincisioni di violino e quel poderoso profumo di primavera. E poi “My Mexico” che un poco richiama quel sapore mexicano che di quando in quando viene a trovarci durante la scrittura. Avremmo certamente preferito un suono più bohémien e strutture meno progressive o forse meno barocche ance se di base una scrittura che nasce forse da violino cerca questa dimensione per sentirsi pienamente completa. Brani come la titletrack del disco invece strizzano forte l’occhio all’America pop on the road di Edie Brickell per esempio o ai cammini di Tanita Tikaram quando ci canta “Valentine heart”. Momenti più goliardici e più cantautorali che quasi prima ci rimanda agli acustici di Zibba e Fabio Biale con “Alice” o ballate traditional di fingerpicking acustici quando ci canta la deliziosa “Blessed Be”. Il momento di ghost track con “Like a Light” è un bellissimo ritratto ad acquerello che molto richiama le trame di Cat Stevens con colorazioni appena islandesi. E non vorremmo proseguire oltre dato che questo disco di contenuti e di sfaccettature ne ha davvero tante e tante altre ne scopro ad ogni ascolto che arriva. Chiara Giacobbe dunque ci regala un esordio che vi consigliamo se e solo se avete da dedicarci tempo, emozioni e soprattutto incanto senza freni. Un bel sentire…
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