Dietro Cecilia si cela un’artista che per adesso vuol rimanere nell’ombra, per far parlare prima di tutto la sua musica, ma che da circa vent’anni opera nel mondo della discografia indipendente italiana e a cui molti musicisti devono molto. Ora, in una data per lei emblematica, Cecilia ha deciso di osare un po’ di più e di mettersi alla prova con un disco solista intimo, sognante, dolcemente allucinato, in cui ha l’opportunità di raccontare in prima persona le sue ispirazioni, le sue idee, le sue storie…
In “Mari e Venti” le influenze soft rock si fondono con atmosfere psichedeliche in cui tutto è enfatizzato da un tappeto di elettronica dal gusto retrò che riesce a dare al suono di quest’album un timbro onirico, vera e propria firma dell’artista. Nei testi, invece, c’è spazio per la poesia sussurrata e mai urlata, in una piroettante danza di parole sempre in punta di piedi, che procedono delicate eppur direttissime; c’è spazio per le immagini lontane, quelle dei ricordi che riaffiorano un po’ sbiaditi ma ancora carichi di emozioni a volte belle, da cui ripartire per il futuro, altre volte meno belle, da esorcizzare con la forza potente della musica; c’è spazio per la travolgente energia del mare mosso dai tormenti del vento ma anche per l’evanescente e sublime dolcezza del sogno che è anche un ponte verso la speranza sempre accesa.
L’esordio di una donna che ha sempre vissuto intensamente e ora è pronta a navigare i “Mari” governando la forza dei “Venti”.