Carlos Santana ha infatti rivelato di voler cambiare totalmente prospettiva, confidando che il recente divorzio dalla moglie Deborah, compagna di vita per più di 34 anni, l’ha indotto a profonde riflessioni aiutate e supportate da una forte religiosità.
A sorpresa, dunque, arriva la rivelazione: “Smetterò di suonare quando avrò 67 anni e allora farò quello che più mi piace, cioè il sacerdote, come Little Richard“; non bastasse ciò, l’artista ha continuato dicendo di voler costruire una chiesa a Maui (Hawaii) dove poter esprimere tutta la sua carica interiore.
Seppur la notizia abbia in sè del sensazionalismo, i più attenti avranno da tempo notato che la fede è sempre stata una dei pilastri nella vita dell’uomo e dell’artista Santana.
Più e più volte il musicista ha affermato, già in passato, di aver ricevuto conforto e forza dalla preghiera; queste ultime dichiarazioni sono probabilmente solo le più dirette ed eloquenti.
Con fare da uomo pio, ha aggiunto sempre durante l’intervista al Rolling Stone: “Credo che Dio mi abbia dato il dono di comunicare anche senza la mia chitarra e l’abilità di svelare alla gente alcune parti della Bibbia che riguardano la colpa, il peccato, il giudizio e la paura”.
Saggio e forse un po’ retorico, ha concluso con la lezione morale che gli ha lasciato la sofferenza provata per via del suo divorzio: “Ciò che ho imparato è che bisogna passare per la notte più oscura dell’anima per arrivare alla luce più intensa del giorno”.
Non c’è da discutere su scelte così intime e personali; quel che appare chiaro è che nei prossimi sei anni i fan dovranno fare scorpacciata di musica nuova per compensare la mancanza in futuro.
Amen!